Ha ricordato poi i risultati ottenuti in questi “38 giorni di lavoro”: Cura Italia, la riconversione delle aziende, l’acquisto di ventilatori per la terapia intensiva e l’app “che non farà solo contact tracing, ma sarà un modo per i pazienti di essere in contatto con i medici”. E annuncia che, al di là delle disponibilità attuali, “grazie ai macchinari acquistati” dallo Stato, l’Italia “presto sarà in grado di produrre fino a 25 milioni” di mascherine “al giorno”.
Test sierologici – In conferenza stampa il Commissario ha annunciato che dal 4 maggio partiranno i test sierologici a livello nazionale, su un campione di 150mila persone. Ha poi sottolineato “una buona notizia”: l’azienda scelta offrirà gratuitamente i test. “Questa mattina abbiamo concluso la gara, 4 giorni prima del tempo e solo 9 giorni dopo la richiesta del governo” ha aggiunto sottolineando che sono state 72 le aziende che hanno partecipato e quella che è stata scelta offre la “migliore soluzione oggi esistente sul mercato” in termini di rapidità ed efficienza.
Tetto al prezzo delle mascherine – “Nelle prossime ore, fisseremo il prezzo massimo al quale le mascherine potranno essere vendute – ha sottolineato Arcuri, in riferimento ai numerosi casi di speculazione – Lo faremo sia con riferimento al prezzo, sia con riferimento al prezzo che con aliquota fiscale connessa è allo stesso. Ne distribuiamo un numero sufficiente per le regioni affinché ne mettano da parte una quota”.
L’accordo per produrre mascherine in Italia – “Siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno per gestire la fase 2”, ha detto, specificando che al momento sono stati distribuiti 138 milioni di mascherine e che le Regioni hanno ad oggi 47 milioni di mascherine nei magazzini. I dispositivi saranno distribuiti alla pubblica amministrazione, ai trasporti pubblici, alle forze dell’ordine e a tutti i componenti del sistema pubblico, in vista della ripartenza. “Distribuiremo i dpi anche alle Rsa, pubbliche o private”, ha aggiunto. Ma poi ha proseguito: “Un grande paese non può dipendere dalle importazioni, dalle guerre commerciali, da speculatori senza scrupoli. Siamo abbastanza grandi per riuscire a cavarcela da soli”. Per questo, lo Stato ha siglato un accordo con due imprese italiane per produrre 51 macchinari per mascherine, in grado di produrne tra i 400mila e le 800mila al giorno: “Arriveremo a produrne presto almeno 25 milioni al giorno”.
App – Arcuri poi ha spiegato i primi risultati ottenuti sulla app per il contact tracing: “L’infrastruttura su cui i dati italiani risiederanno sarà pubblica e italiana, la app rispetterà tutte le norme sulla privacy nazionali ed europee”. Non servirà solo a mappare gli spostamenti, ma “arriverà ad essere strumento costruito intorno al diario sanitario di chi la userà, sarà non solo alert ma anche per le politiche sanitarie da remoto. I contagiati e i loro contatti stretti potranno colloquiare col sistema nazionale da remoto”. Poi, rispondendo alle domande ha aggiunto: “Stiamo lavorando anche in base all’anagrafe, per la fascia più anziana”. L’uso dell’app è un “gesto di generosità” verso gli altri.
Terapia intensiva – “In 4 giorni abbiamo avuto 580 pazienti in meno in terapia intensiva, il 21% in meno. Il contagio si riduce, la curva dell’epidemia si appiattisce. Il lockdown ha prodotto i suoi effetti ma anche l’acquisizione di apparecchiature. Oggi il numero di ventilatori polmonari è doppio rispetto ai pazienti in terapia intensiva”.