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COVID A MESSINA- Trend settimanale in discesa in città, sale in provincia. Stabili i decessi

Mentre tutti si affrettavano, e si affrettano, a definire superata la quarta o quinta ondata (ormai abbiamo perso il conto), i casi a Messina e provincia tornano a livelli preoccupanti dopo una settimana dove sembravano esser sotto controllo. Nell’ultimo periodo infatti, andando a considerare i dati da lunedì 24, se la settimana si era aperta con 574, in perfetto trend discendente, da martedì 25 i dati hanno subito un netto aumento facendo registrare +857, +1026, +1011 e per finire quest’oggi +988. Numeri che fanno tornare alla mente i dati delle prime settimane di Gennaio, quando gli esperti parlavano di “piena ondata” quando i casi erano al di sopra dei 1000 giornalieri.

Prendendo in esame i dati della sola città di Messina, hanno fatto registrare nell’ultima settimana (considerando sempre i dati partendo dal lunedì) un totale di 1649 che equivalgono ad una media di 330 casi al giorno. Dato confortante se paragonato alla scorsa settimana dove il totale fu di 2087 con una media di 417 al giorno.

Una duplice chiave di lettura quindi, passando da un dato confortante cittadino, pur se ancora elevato, ad un dato poco rassicurante invece considerando anche i dati della provincia, infatti il trend ci dice che questa settimana i casi totali sono stati 4486 (con una media di 897) contro i 2463 della scorsa settimana (con una media di 493 al giorno).

Confrontando i dati dei posti letto in degenza ordinaria e delle terapie intensive rispetto ad una settimana fa, oggi ci troviamo con 192 posti occupati in degenza ordinaria mentre una settimana fa erano 201, e in terapia intensiva oggi i ricoveri sono di 31 unità contro le 32 di una settimana fa. Anche qui dati confortanti per un aspetto come i ricoveri ordinari, invariato invece e quindi allarmante per le terapie intensive.

Ultimo aspetto da considerare, il più doloroso, è quello de morti, settimana scorsa si è registrato un totale di 32 vittime mentre questa settimana sono 33. Un dato che segue, purtroppo, il trend nazionale e ci fa capire quanto la nostra attenzione deve restare massima, nonostante sedicenti avventori dicano che ormai il picco è stato superato e la quinta ondata sia finita.