I grafici della Protezione Civile sull’andamento del coronavirus alla data dell’14 Aprile, con il commento del dottor Franco De Luca:
“Nell’analisi giornaliera dei dati siciliani bisogna fare una riflessione importante che, in un certo denso, ci costringe a fare una severa valutazione su quanto detto fino ad oggi. Fino ad oggi abbiamo considerato il rapporto tra i tamponi effettuati e soggetti positivi trovati. Ovviamente il tasso di positivi risente in maniera importante dei tamponi effettuati. Ieri si era previsto un contagio zero intorno al 6 maggio, oggi questa proiezione, sebbene realistica diviene meno accettabile perchè la pendenza della curva diviene improvvisamente ascendente non certamente per un peggioramento del contagio ma perchè mentre tra l’altro ieri e ieri sono stati eseguiti 1213 tamponi tra ieri e oggi soltanto 566. È ovvio che più tamponi si fanno e più si allarga la differenza tra il numero stesso dei tamponi e i soggetti che risultano positivi. Se noi facciamo tamponi a tutti i sintomatici possiamo avere l’impressione di avere molti malati ma se ampliamo il numero di tamponi eseguiti, la grossa fetta di asintomatici o paucisintomatici ci fanno credere meno importante la malattia. Ecco quindi che per regolarci dobbiamo osservare altri numeri.
Dal grafico sopra si vede come, in Sicilia, il numero dei tamponi eseguiti abbia avuto un andamento a dir poco ballerino. Se proviamo a paragonare il numero medio settimanale di tamponi eseguiti con il numero dei positivi trovati (grafico sotto, dove in blu ci sono i tamponi eseguiti e in arancio il numero dei positivi) si vede come il numero di questi ultimi è molto piccolo rispetto alla media dei tamponi effettuati. Questo ci permette di dimensionare l’epidemia in Sicilia come poco importante rispetti alle regioni del nord.
Dal grafico che si vede sotto, invece, è possibile osservare alcuni dati interessanti. Intanto, in Sicilia, i guariti hanno superato i deceduti (255 versus 175), cresce il numero degli isolati che però stanno bene tanto da non necessitare di ricovero ospedaliero e soprattutto è stabile da 3 giorni il numero dei ricoverati (605). Questo indica, senz’altro, che la malattia rallenta nella sua gravità (che in Sicilia non è mai stata importante) ma che mai come oggi possiamo dire che bisognerà imparare a convivere con questo virus che difficilmente scomparirà dai nostri territori, riemergendo di tanto in tanto con focolai domestici o di piccole comunità. Continuiamo, quindi l’isolamento fisico (e non sociale) ma prepariamoci ad abituarci ad adottare tutte quelle misure che ci consentiranno di “avvicinarci” anche fisicamente. Impariamo ad usare le mascherine e pratichiamo l’igiene della mani (più dell’uso dei guanti). In Sicilia ormai è chiaro che la malattia non avrà le caratteristiche che vediamo in Lombardia ma bisognerà imparare comportamenti virtuosi che ci permetteranno di controllare eventuali focolai isolati e isolabili e di vivere serenamente il nostro meraviglioso territorio.
Da questo momento proveremo a fare aggiornamenti settimanali cercando di omogeneizzare il più possibile i dati perché altrimenti rischiamo di non dare informazioni veritiere e il più possibile scientifiche. La possibilità, comunque, che a metà maggio si possa essere più “liberi” in Sicilia è, a mio avviso, davvero realistica a patto che, per il momento si resti tutti a casa.”