Lasciamo per qualche ora da parte le situazioni che ci stanno calamitando intorno al Messina, per tornare a parlare di campo e di calcio giocato. Con focus particolare sulla finale di Coppa Italia, un match importante per la bacheca del Messina, che affronterà a Latina il Matelica.
Ma chi sono i nostri avversari? Da quale realtà provengono?
Un comune della provincia di Macerata nelle Marche, con poco più di 9665 abitanti le cui origini storiche del nome sono incerte, tanti infatti gli accostamenti. Derivante forse dal celtico Matten, prato, “paese dei prati” o dal greco Metelis che la indicherebbe come “luogo di delizie” o dal dialetto di un tempo, “Maltega” che significherebbe luogo coperto di neve o forse, date per certe le sue origini latine, Matelica sarebbe la “madre delle acque”. Origini antiche d’epoca micenea e romana, impreziosiscono la realtà di una città tutta da scoprire, conosciuta per lo più da studiosi e amanti d’archeologia. Nota forse ai più, come la città del vino e del miele, il famoso Verdicchio DOC, fiore all’occhiello di questi luoghi.
Una città venuta ora alla ribalta per meriti sportivi, con una squadra che sta trascinando ed esaltando una piazza intera, con un progetto partito nel 2013 l’anno della promozione in Serie D, la prima volta per questa squadra, che pur avendo una storia che risale al 1921, non era mai andata oltre l’Eccellenza.
In virtù di questa promozione, nel 2014, ha avuto la possibilità, con un’ulteriore prima volta, di partecipare alla Coppa Italia. Una programmazione, fatta dal presidente Mauro Canil, dal direttore sportivo Francesco Micciola e dall’allenatore Luca Tiozzo, che hanno portato in questa stagione la compagine marchigiana, guidata dai prezzi pregiati della formazione biancorossa: Fabrizio Lo Sicco, Luca Benedetti, Manuel Angelilli (capitano), Damien Florian, Gianluca Bugaro e Michele Avella, a lottare per la promozione, in un difficile girone F, dove la squadra ha ottenuto uno storico secondo posto, battuta di soli 3 punti dal Cesena, che li ha catapultati a disputare i playoff.
Una squadra e una città intera che dunque, sognano, nell’intento di ampliare e render nobile, come i luoghi che li circondano, la loro storia calcistica, contro chi rappresenta la storia, seppur dimenticata, di questo incredibile gioco chiamato calcio.