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Carlo Pellegatti: Figli d’arte nello sport, anche più bravi dei padri

Carlo Pellegatti, noto giornalista e telecronista sportivo, ha parlato dei figli d’arte nello sport a scommesse.io

Ecco quanto ha dichiarato:

‘La mela non cade mai lontana dall’albero! E’ un vecchio proverbio sempre attuale, dal chiaro significato. Le caratteristiche dei genitori, buone o cattive, vengono spesso ereditate dai figli. Un detto che ha una costante conferma, soprattutto nello sport’.

Nello sport

La pluricampionessa di sci, ora ferma per un grave infortunio, Federica Brignone è figlia di Maria Rosa Quario, più conosciuta come Ninna, negli anni ottanta grande specialista di slalom speciale. Fiona May, vincitrice, nel 1995 e nel 2001, di due mondiali nel salto in lungo è la mamma della giovanissima Larissa, già vicecampionessa europea nella stessa specialità. Passiamo al basket, dove Danilo Gallinari, dal 2011 protagonista in NBA, è figlio di Vittorio Gallinari, che, con l’Olimpia Milano, ha conquistato quattro scudetti e una Coppa dei Campioni.

Le leggende: i Maldini e i Mazzola

Abbiamo citato alcuni esempi, che si moltiplicano nel calcio. La storia più eclatante, entrata nella leggenda, e che potrebbe anche perpetuarsi, è quella di Cesare, Paolo e Daniel Maldini. Addirittura tre generazioni di calciatori, diventati protagonisti con la stessa maglia, quella del Milan. Un unicum nella storia del calcio mondiale perché mai padre e figlio hanno alzato la Coppa dei Campioni. Entrambi sotto il cielo d’Inghilterra, entrambi con i colori rossoneri, a quarant’anni di distanza. Una storia meravigliosa che cercherà di perpetuare l’ultimo della dinastia, Daniel, che ha già esordito in Nazionale. Una responsabilità pesante, che condiziona anche i giudizi, come nella ultima sconfitta dell’Italia, in Nations League. E’ una pressione con la quale il ragazzo, nato nel 2001, è abituato a convivere, ma che potrebbe essere lo stimolo per cercare sempre di migliorarsi.

Rimanendo sempre a Milano, un’altra saga dal sapore di leggenda è quella della famiglia Mazzola, resa ancora più leggendaria dalla tragica scomparsa di un Campione amato in tutta Italia, Valentino Mazzola, bandiera del Grande Torino, scomparso a Superga, vincitore di quattro scudetti e una Coppa Italia. Sandro ha ereditato dal padre lo stesso carisma, lo stesso spirito vincente, lo stesso attaccamento alla maglia, che lo ha portato a vincere nei suoi sedici anni, con l’Inter, quattro campionati, due Coppe dei campioni e due Coppe Intercontinentali.

Portieri…d’arte

Ancora più straordinarie le storie di padri e figli che giocano nel ruolo di portiere. Ricordiamo quella degli Schmeichel, Peter e Kasper. Papà Peter è stato uno dei più formidabili protagonisti in Premier League, con il Manchester United, oltre che con la sua Danimarca, vincitrice di un Europeo. Kasper ha vinto meno in quantità, ma è lui il portiere della straordinaria cavalcata del Leicester di Claudio Ranieri. In Italia ricordiamo la bella storia di Roberto Sorrentino e di suo figlio Stefano, brillanti interpreti in difesa delle porte di Catania, Cagliari e Bologna, il papà, e Torino, Aek, Palermo e Chievo, il figlio.

L’eccezione

Non ha seguito le orme del padre, uno dei grandi portieri della storia del calcio, Louis Thomas Buffon, figlio di Gigi. Addirittura il ragazzo, diciassette anni, ha cambiato nazionale, cercando la sua strada con la Repubblica Ceca, dove è nata sua mamma, Alena Seredova. Niente porta per lui, ma sta brillando nel Pisa, allenato da Pippo Inzaghi, come punta esterna.

Tre Chiesa

Invece stesso ruolo, stesse qualità di dribbling e velocità, stesso fiuto del gol, stesse conclusioni formidabili per Enrico e Federico Chiesa. Con Crespo, papà Enrico ha composto, nel Parma, una delle più spettacolari coppia di attaccanti del calcio italiano. Un altro Chiesa cerca di seguire le orme del papà e del fratello. E’ il piccolo Lorenzo, ventuno anni, anche lui attaccante, che gioca nella Sampdoria Under 20. Lo aspettiamo sui grandi palcoscenici della serie A.

Un difensore, un centrocampista, un attaccante

Continuando a ricordare i grandi giocatori del Parma, non dobbiamo dimenticare Lilian Thuram, splendido difensore, campione del Mondo con la Francia del 1998. I due suoi figli, Marcus e Khephren, giocano in ruoli differenti. Marcus, l’interista, è uno degli attaccanti più prolifici del calcio europeo, mentre Khephren, lo juventino, è un centrocampista di forza e corsa. Per chi tifa Lilian? Lo ha già confessato. Il suo passato, anche juventino, lo spinge a tifare per Khephren.

Weah, Conceicao, Simeone

Nella Juventus gioca anche Timothy Weah, figlio del grande George, indimenticato attaccante centrale di Milan, Psg e Monaco. Il piccolo Weah però è un esterno di centrocampo, che ha però ereditato dal padre un buon senso della rete. Potremmo continuare nell’elenco ricordando i Conceicao, Sergio e Francisco. Oppure i Simeone, addirittura tre. Diego, il Cholo, Giovanni, il Cholito, e il più giovane Giuliano.

Insomma queste mele cadono sempre vicino al loro albero, ma sono mele che i tifosi gustano, generazione dopo generazione, storia dopo storia, leggenda dopo leggenda.

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