CALCIO. Quando il Messina era il Messina
Erano gli anni dei mortaretti e delle trombette, gli anni del fenomeno “Celeste”, delle “trivele” di Franco Caccia, dell’eleganza di Bellopede, dei dribbling di Catalano e dei gol di Schillaci. Erano gli anni della città del Rally e della Fiera. Anni eleganti e che non torneranno. Gli anni di un allenatore, Franco Scoglio da Lipari, che navigava il tempo e lo anticipava. La squadra di tutti e che faceva sognare dai bambini agli anziani.
Gli anni del riscatto anche sul terreno di gioco e di una maglia in cui si identificavano tutti. La gente saltava con Romolo Rossi e correva con Vendittelli. Scaricava la rabbia con i tiri di Napoli e ragionava come Orati. Mangiava un panino ed era contenta.
Non esisteva il Covid, non c’era il telefonino. Era la domenica del messinese, con gli oratori aperti e con i genitori ed i nonni che ti salutavano alla finestra e chissà se tornerà mai.
Il Messina era il Messina.