Calcio Messina | Tra ipotesi, sospetti e realtà
Tra poco si potrebbe ricominciare, magari prima con il calciomercato, poi le partite, quindi arriverà il tempo dei custodi dell’anima di questo sport, i tifosi. E cominciamo proprio da quest’ ultimi. In questi mesi di eccessivo silenzio da parte della proprietà dell’ Acr Messina, sono tante le voci che si sono rincorse sul futuro della società, dallo spostamento in altra sede alla non iscrizione al prossimo campionato ( ipotesi questa validata da alcune esternazioni dell’ex presidente Paolo Sciotto), dalla possibilità di ripristino della C2 a quella di un ripescaggio in C. In verità nessuna decisione definitiva era ed è stata presa dalla società sino ad ora e, d’altronde, è comprensibile nel momento in cui gli stessi vertici della federazione sono ancora in totale confusione su come e quando ricominciare. Tante decisioni da prendere e nessuna certezza, nemmeno sulla riforma dei campionati. Tutto questo dopo il fermo forzato per il Covid-19 e senza la sicurezza di eventuali nuovi stop. Quindi, tutta da definire la posizione della proprietà, anche perchè…
…i sospetti riguardano la presa di posizione dell’Amministrazione Comunale. Auspicato che manchi ormai poco all’uscita del bando di concessione pluriennale dello stadio, ci sarà da verificare i tempi di esecuzione e, sopratutto, se ci saranno imprenditori interessati a mettere sul piatto garanzie e sostanziose risorse finanziarie senza avere la certezza di recuperare le ingenti somme investite, “immaginando” ricavi diluiti nel tempo. Ma, prima ancora, bisognerà verificare se i tanti paletti posti all’interno di quel bando non sortiranno il risultato di determinare nullo un bando nato, sicuramente, nel periodo più nero del calcio messinese.
Oltretutto, nel frattempo, potrebbe nascere un contenzioso tra Acr Messina e Comune, in conseguenza della concessione rilasciata il 31 dicembre 2019 che dava alla società calcistica la gestione dell’impianto sino all’estate 2021 e che gli amministratori comunali hanno inteso revocare per la mancata esecuzione di lavori che, però, non potevano essere effettuati per il lungo periodo di fermo di tutte le attività dopo i vari Dpcm emessi per contrastare l’evolversi del contagio del Coronavirus e, quindi, era impossibile soddisfare questa richiesta…
…la realtà ci riporta ad oggi, con le sue ipotesi ed i suoi sospetti. Ipotesi che niente di ciò che si legge o si ascolta sia vero, il sospetto che le azioni di terzi potranno finire di compromettere definitivamente la ripresa del calcio e sentenziare la fine dell’Acr Messina.