Finalmente, oggi, si è dato il via all’atteso “Comunicato Ultras” in merito al calcio messinese e, mentre qualcuno scrive sull’abbandono di Sciotto, ipotesi che non ha al momento nessuna riprova se non un: “lascio, non lascio, mai dire mai…”, simile a quando da ragazzi, romanticamente, si sfogliava una margherita per sapere se la ragazza ci amava o no. Premesso che, secondo noi, la decisione dipenderà molto dalle risoluzioni che scaturiranno dalla riunione in Lega ad iniziare da quella di domani.
Andiamo, però, al succo del discorso e facciamo le pulci ad un comunicato, quello degli Ultras, che potrebbe essere stato male interpretato, risaltando oltremodo quale sarà il comportamento dei Club e non, invece, il concetto “principe” espresso dal comunicato. In tanti si sono “limitati”, soffermati a capire quello che appare e non leggere ciò che è scritto e non appare nei giudizi di chi legge.
Premettiamo che, a scanso di equivoci, in questo comunicato non si chiede alla famiglia Sciotto di lasciare e neppure si parla di fusione.
Facciamo l’analisi e spieghiamo i 3 sono i punti fondamentali richiesti dagli Ultras…e chi vuole sentire ascolti, anzi legga :
1) alla Città di essere, insieme a noi, espressione di una volontà di unicità e serietà per il nostro Messina.
Si chiede alla città intera di unirsi per un unico fine: Un Messina che rappresenti lo sport più seguito nel migliore dei modi, con serietà e competenza.
2) ai mass media di evitare questa continua “puntata al cavallo vincente” (che di vincente non ha proprio nulla) ma di essere costante pungolo e cassa di risonanza per portare la Città all’ottenimento dell’unico risultato possibile di questa partita.
Si chiede ai media ed alla stampa di smetterla di cavalcare unici e “falsi profeti” martellando quotidianamente la piazza, – attenzione – “che di vincente non hanno proprio nulla”.
Mentre, invece, i media dovrebbero affiancare la città “all’ottenimento dell’unico risultato possibile” che è quello del primo punto citato, cioè unicità e serietà.
3) al Sindaco Cateno De Luca e alla Giunta che egli rappresenta, ed in generale alla politica messinese tutta di farsi finalmente, e in modo chiaro e definitivo, garante di un progetto che porti a un unico Messina: senza sigle, solido, forte economicamente, moralmente ed eticamente affidabile. Una società sportiva che sia finalmente degna dei nostri colori e della nostra Storia, che possa essere riferimento per lo sport cittadino e unico fruitore sportivo degli stadi.
Espressa richiesta agli Amministratori locali, sindaco in testa di occuparsi seriamente della squadra di calcio, quella che rappresenta Messina in tante città e paesi.
Quindi, la consapevolezza di avere una società che abbia solidità economica, serietà, e sia “moralmente ed eticamente affidabile” per rappresentare al meglio la città, la sua storia ed i colori che la rappresentano. Ipotizzando che, in questo modo, possa essere da traino a tutto lo sport cittadino ed a chi “paga” per godere di questo spettacolo, aggiungo io, oltre ad essere da traino alla “pratica dello sport” delle nuove generazioni.
Quest’ultimo punto offre uno spunto per risaltare quanto la politica non abbia fatto nulla in più di un decennio, anzi, si è arrogato il diritto di mettere il bastone tra le ruote (vedi: unica città a non essere ricorsa al Lodo Petrucci quando ce n’era la possibilità) ed è stata sempre d’intralcio quando le strutture sportive comunali subivano il veto delle Commissioni Prefettizie. Tutto questo contrario all’etica del bene comune ed ancora più evidente, assolutamente l’opposto di quanto fatto in altre città dove sindaci e politici ci mettevano la faccia, magari trovando personalmente imprenditori seri e capaci, per evitare la morte delle società sportive (in primis la squadra di calcio), talvolta anche con una sorta di “do ut des”.