Dopo le dichiarazioni rilasciate nella puntata di “Incontri” a SportMeNews.it, il Consigliere comunale Massimo Rizzo (componente Commissione Sport) interviene con un post sui social ribadendo i concetti espressi nella lunga intervista del nostro Direttore Editoriale Ciccio Manzo. (clicca sul link per la puntata d’incontri: https://www.facebook.com/sportmeofficial/videos/182437226345075/
“Non mi sono mai intromesso nelle diatribe ACR ed FC. Non ho mai condiviso questa duplicazione di squadre e non mi hanno mai appassionato le questioni relative agli acronimi. Entrambe le società portano il nome Messina ed ho rispettato ambedue le compagini. Certo, Messina non è Milano e non può permettersi due società che dividono energie e risorse spaccando in due la città anche nella passione. Ma tant’è. Ne ho preso atto, come penso la stragrande maggioranza della comunità sportiva, attendendo che fosse il campo a “parlare”, in una sorta di selezione darwiniana.
E però, dinanzi alle oscenità, non si può tacere. Pur ribadendo che occorre rispettare chi investe nel calcio e nello sport, l’immagine della città non può essere offesa. Su tante vicende extra rettangolo di gioco ho finto di non sapere, di non vedere e di non sentire, al solo fine di garantire pari condizioni a tutti. Ieri, però, Messina e’ finita ai disonori della cronaca perche’ calciatori e terna arbitrale (tra cui una donna) sono stati costretti a fare la doccia con l’acqua fredda.
Mi sono vergognato. E tanto.
Come se non fossimo nel 2020, come se si giocasse su un campetto di periferia, come se non fossimo la tredicesima città d’Italia. E io non consento a nessuno di offendere la mia città.
Adesso basta!
Anche sulla questione stadio, caro Sig. Sindaco Cateno De Luca occorre cambiare passo. Anzi, bisogna accendere il turbo!
Domani chiederò formalmente al primo cittadino la convocazione di un tavolo tecnico per dirimere, e per sempre, la questione dello stadio. In attesa del bando (unica speranza di rinascita) di cui chiederò una rapida pubblicazione, Messina non può più sopportare queste figure pessime.
Con animo sereno.”