SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Fabrizio Biasin, noto giornalista e opinionista tv. Abbiamo posto al nostro ospite alcune domande relative al calciomercato di gennaio, al campionato di Serie A e ai suoi protagonisti. In particolare, Biasin si è soffermato sul rendimento e le prospettive di Inter, Juventus e Milan, commentando le prestazioni delle ultime gare di campionato ed esprimendosi sulle future, come il Derby d’Italia in programma sabato 17 gennaio.
Partiamo dall’Inter. Antonio Conte è stato fortemente criticato, dopo la scorsa giornata di campionato, a causa delle sostituzioni fatte sul 2 a 1 per l’Inter, nel match contro la Roma. I cambi hanno compromesso la partita e sono stati responsabili del pareggio dei giallorossi?
Con il senno di poi è tutto più facile, e viene automatico dire: “Sì, i cambi hanno condizionato il risultato finale”. In questo specifico caso, tuttavia, io credo sia abbastanza vero. L’Inter ha giocato una buonissima prima parte di secondo tempo, merito ovviamente anche di Antonio Conte, portando la partita in una precisa direzione. Quando la Roma ha reagito, Conte ha deciso di difendere il vantaggio. Secondo me, questo è stato un errore, perché una squadra che ambisce a vincere lo scudetto, invece di schiacciarsi nella propria area, deve provare a fare quello che sa fare. E lo sa fare, perché lo abbiamo visto nella prima parte del secondo tempo. Togliere Lautaro e Hakimi, i due migliori giocatori dell’Inter fino a quel momento, è stata una mossa sbagliata, che ha dato maggiore coraggio alla Roma.
Per quanto riguarda il mercato nerazzurro, ci saranno operazioni in entrata e in uscita? Papu Gomez-Inter è una trattativa possibile? Eriksen rimarrà in Italia o tornerà all’estero?
Secondo quanto riportato dai dirigenti dell’Inter, la situazione è abbastanza complicata: non ci sono soldi da spendere. Questo discorso vale per l’Inter, ma anche per la maggior parte dei club di Serie A. Per questo motivo, la società nerazzurra non effettuerà operazioni di mercato, nè in entrata nè in uscita. La cosa più probabile è che il gruppo Inter rimanga quello attuale, a mio parere un gruppo più che competitivo. Per Eriksen ci sono state tante manifestazioni di interesse, ma tutti vorrebbero il danese in prestito, e all’Inter questo non va bene. Quindi, è molto probabile che Eriksen rimanga a Milano. Non è escluso che, nell’ultima fase di calciomercato, possa muoversi qualcosa. Sappiamo che l’Inter è alla ricerca di una quarta punta più compatibile con l’idea di calcio di Conte, ma al momento è stato bloccato solo Pinamonti. La mia sensazione è che saranno effettuate pochissime operazioni. Si tratterà principalmente di un mercato fatto di scambi tra giocatori. Per quanto riguarda Gomez, l’Atalanta chiede per l’argentino 10 milioni, ed è una richiesta più che plausibile, dal momento che la scadenza del contratto di Gomez è nel 2022. Alla luce di cifre simili, nessuno può permettersi un giocatore come Gomez, ma non riesco a immaginare il Papu allenarsi con la primavera dell’Atalanta da qui fino a fine stagione. Per questo motivo, magari salteranno fuori delle soluzioni alternative.
La squadra di Antonio Conte continua a fare delle prestazioni altalenanti. Di cosa ha più bisogno l’Inter per trovare stabilità e continuità di risultati?
L’Inter ha bisogno di più serenità, quella che manca nelle vittorie, figuriamoci quando queste vengono a mancare. Vedo pochi sorrisi all’interno del gruppo squadra. Al contrario, percepisco tanta tensione, quella che mostra spesso anche l’allenatore. Secondo me, l’Inter dovrebbe iniziare a ragionare come “unità”: le distinzioni tra società, allenatore e gruppo squadra, a lungo termine, possono causare problemi. Credo che, con un minimo di armonia in più, questa squadra possa arrivare lontanissimo. Dopotutto, parliamo di un club che si trova a soli tre punti dalla vetta della classifica.
Una serenità che, invece, è molto presente in casa Milan. Qual è la carta vincente di questa squadra? E’ stato un giocatore in particolare ad aver innescato una rivoluzione all’interno dell’ambiente rossonero oppure è l’armonia di questo gruppo a favorire questi risultati?
Tutti hanno eletto Ibrahimovic come l’artefice principale della rinascita del Milan. Al contrario, io faccio il nome di Stefano Pioli, un allenatore che in un anno è riuscito a dare un’identità a un gruppo che non ce l’aveva, un gruppo che funziona a prescindere da chi scende in campo, e che riesce ad ottenere da ogni suo giocatore il 110% del suo potenziale. Questo è un grande merito per un allenatore.
Il Milan potrebbe vincere lo scudetto quest’anno?
Questo è un anno particolare. All’inizio ero un po’ scettico, credevo che il Milan potesse arrivare al quarto posto della classifica. Tuttavia, i rossoneri hanno dimostrato e continuano a dimostrare le proprie qualità e la propria forza mentale, quindi credo che abbiano le loro chance di vincere il campionato.
Sabato prossimo andrà in scena il Derby d’Italia, la sfida tra i due club favoriti per la vittoria del campionato. Sarà un match tra pari? Inter e Juventus possiedono una rosa di uguale qualità?
Secondo me, sì. E’ vero, la Juventus viene da 9 anni di vittorie in Italia ed è quindi più pronta ad affrontare determinate competizioni, ma credo che, dall’altra parte, l’Inter si sia impegnata al massimo per colmare questa differenza. Se la Juventus possiede qualche carta in più a livello di rosa, l’Inter ha un valore aggiunto in panchina: Conte è un tecnico con grande esperienza, mentre Pirlo, per quanto possa essere un bravo allenatore, è ancora un esordiente. La più alta qualità tecnica della rosa bianconera può essere bilanciata dalla maggiore preparazione di Antonio Conte rispetto ad Andrea Pirlo.
Nell’ultima gara di campionato, il Sassuolo, pur rimanendo in 10 uomini, ha espresso un bel gioco e dato ugualmente del filo da torcere alla Juventus. Questo potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per i bianconeri e per Pirlo?
La Juventus deve ancora confrontarsi con qualche problema tattico. Pirlo ha un gioco molto ambizioso: gioca una fase offensiva molto propositiva che, però, rischia di sbilanciare la squadra. Questo tipo di gioco permette a squadre come il Sassuolo di De Zerbi di giocare apertamente, sfidando con coraggio la metà campo avversaria. Pirlo dovrebbe dare un po’ di equilibrio in più alla squadra, fare tatticamente un passo indietro, perché la sua soglia di calcio è un troppo alta per l’attuale Juventus. Detto ciò, molti club tendono ad andare in affanno contro il Sassuolo. Sono un grande fan di De Zerbi e della sua idea di calcio.