Benevento Calcio, il ds Foggia: “C’è rammarico per la mancata promozione, ma bilancio positivo. Milan? Ha vinto lo scudetto della competenza, Pioli nella mia top 3 degli allenatori italiani”
SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Pasquale Foggia, ex calciatore, tra le tante, di Empoli, Lazio, Sampdoria, Salernitana, Treviso, oggi direttore sportivo del Benevento Calcio. Foggia ha fatto il bilancio della stagione del club giallorosso, che ha visto sfumare il sogno Serie A nella fase playoff contro il Pisa. Inoltre, l’ex centrocampista ha ripercorso alcune tappe del suo passato calcistico e commentato l’avvincente campionato di Serie A da poco conclusosi.
Pasquale, il Benevento ha chiuso la stagione al settimo posto della classifica di Serie B e ha visto sfumare il sogno della A nella fase playoff contro il Pisa. Quanto rammarico c’è in casa giallorossa? Qual è il bilancio di questa stagione? Cosa è mancato al Benevento per raggiungere la Serie A?
Il rammarico c’è, soprattutto dopo essere stati eliminati nonostante la nostra vittoria casalinga per 1 a 0 nell’andata della semifinale playoff contro il Pisa. Tuttavia, il bilancio della stagione è positivo. Non siamo partiti con l’idea di vincere il campionato, come invece è stato due anni fa con Inzaghi, quando anche il mercato era indirizzato in quel senso e su una tipologia differente di giocatori. Quella stagione prendemmo Hetemaj, Schiattarella, Sau, giocatori di grande esperienza e affidabilità che hanno poi fatto la differenza. Quest’anno, invece, abbiamo ringiovanito la rosa e fatto delle “scommesse”, alcune vinte e altre perse. Abbiamo puntato su giovani come Calò, Elia, Viviani, Acampora, che si è rivelato un calciatore fondamentale, Brignola, che non giocava con continuità da un po’ di anni. Abbiamo iniziato il campionato con una programmazione diversa, quindi per me il bilancio complessivo è positivo, con il rammarico di non aver sfruttato nell’arco del campionato quelle possibilità che ci avrebbero permesso di arrivare tra le prime due.
Diverse testate hanno ripreso le pesanti esternazioni nei confronti del club giallorosso del patron dell’Ascoli Pulcinelli, pubblicate nelle sue Instagram Stories dopo l’eliminazione del Benevento nella semifinale playoff contro il Pisa. Ti senti di commentare quanto successo?
Le commento con una risata, anche perché mi piacerebbe capire da cosa derivino quelle parole. Sono dichiarazioni che si commentano da sole e che rimangono a chi le dice.
Il Benevento andrà in ritiro precampionato l’11 luglio a Cascia. Da cosa ripartirà il club in vista della prossima stagione? Ci saranno operazioni di mercato particolari? Molti giocatori sono in scadenza di contratto, tra questi Marco Sau.
Partiremo da Cascia, sarà il terzo ritiro che faremo lì. È un posto in cui si lavora molto bene. Per quanto riguarda le operazioni di mercato, sicuramente interverremo nei reparti in cui mancano dei tasselli. Il mercato va gestito sul lungo periodo, non si può pensare al “tutto e subito”, anche perché il calciomercato può riservare delle sorprese, quindi bisogna saper attendere.
Spostandoci sulla Serie A, perché secondo te il Napoli si è perso per strada in questa grande annata di Serie A? Con Spalletti potrà ambire nuovamente allo scudetto la prossima stagione, nonostante un addio importante come quello di Insigne?
Il Napoli ha fatto un campionato importantissimo. Poi, c’è la delusione nata dal fatto di aver potuto pensare a qualcosa di più prestigioso e di diverso, ma il Napoli è arrivato terzo, con un nuovo allenatore, in un campionato con tante squadre forti. Vincere lo scudetto non è una cosa di tutti i giorni. Spalletti, grande tecnico e grande persona, si è integrato subito nell’ambiente, guidando il club in un’annata che io reputo davvero importante.
Alla fine, dopo il lungo duello milanese, è stato il Milan ad aver vinto lo scudetto: che ne pensi dell’annata di Stefano Pioli e dei suoi uomini?
Credo sia un punto di partenza per tutto il calcio italiano, perché è veramente lo scudetto della competenza, del sacrificio, delle idee. Il Milan è forse la squadra più giovane del campionato, plasmata da Maldini e Massara, i quali in tre anni hanno costruito un progetto vincente. Pioli è riuscito, poi, ad esprimere quello che non ha espresso negli anni precedenti. Per me, il tecnico rossonero è nella top 3 degli allenatori italiani.
Quest’anno è stata agguerrita anche la lotta salvezza, con il tuo ex club la Salernitana che è riuscito a salvarsi e a rimanere in Serie A. Ti aspettavi un epilogo simile? Cosa ha premiato i granata?
È stato un finale di campionato emozionante, anche per la lotta salvezza. Vedere la Salernitana salvarsi all’ultima giornata perdendo 4 a 0 in casa, quando era già data per retrocessa da tutti, credo sia un evento da ricordare per anni. Credo che a Salerno abbiano inciso più fattori sul raggiungimento della salvezza: l’entusiasmo di una nuova proprietà, l’entusiasmo ritrovato dai tifosi, la carica di Nicola e dei giocatori motivati.