Il record mondiale di offshore Messina-Vulcano-Messina è stato battuto. Maurizio Schepici e Gianpaolo Montavoci hanno fermato il tempo sui 51 minuti e 54 secondi, tempo che proietta la città dell Stretto nel mondo della motonautica mondiale. Lo start è stato dato alle ore 9.30 di questa mattina da Punta Faro.
I due piloti del ” Tommy One” hanno raccontato, una volta tornati al Marina del Nettuno per i festeggiamenti, che non son mancate le difficoltà, specie a metà traversata, quando a causa dei venti, hanno incontrato onde di un metro. Una volta superato Capo Milazzo, la situazione si è stabilizzata, permettendo ai due di spingere i motori curati dalla motonautica Femminò. Un’altra difficoltà è stata l’assenza del microfono di Schepici, rotto durante i momenti di difficoltà per i contraccolpi delle onde.
All’arrivo alla Marina di Nettuno ad attendere i due campioni Schepici e Montavoci, oltre a una grande folla, la famiglia e le squadre che hanno supportato tecnicamente l’impresa. L’imbarcazione che ha superato il record mondiale offshore nella tratta Messina-Vulcano-Messina, ha delle caratteristiche particolari e tutte nuove, che la rende un vero e proprio gioiello della motonautica mondiale.
Costruito nei cantieri “METAMARINE”, con struttura in kevlar, pvc espanso ed ancora kevlar. Nonostante le misure importanti la barca è abbastanza leggera per la sua tipologia, circa 7000 chili per una lunghezza di 14.60 metri. Monta due motori Seatek biturbo diesel da 10.300 di cilindrata cadauno con uno sviluppo di circa 950 cavalli.
Dietro la costruzione dello scafo c’è anche il contributo dell’Università di Messina, come ha sottolineato il professore Cucinotta che ha affermato: ” L’Università ha lavorato e lavora a braccetto con la UIm (Federazione Mondiale di Motonautica), in particolare in questa barca le certificazioni dei materiali sono state performate nei nostri laboratori”.