Il giorno dopo la sconfitta in gara-3 della finale playoff, il presidente della Basket School Messina, Massimo Zanghì, si complimenta con la società del Castanea e non solo, anche con i suoi tifosi, che insieme a quelli del proprio club hanno regalato momenti significativi di correttezza e grande partecipazione agli avvenimenti sportivi cittadini. Un esempio che non può e deve essere ignorato se vogliamo migliorare anche i rapporti tra le società cittadine.
“Ci tengo a fare pubblicamente i complimenti al Castanea Basket 2010 per il raggiungimento dell’obiettivo, – afferma Massimo Zanghì –e per aver meritato di accedere alla serie B Interregionale. Dopo tre partite, intense e tirate fino alla fine, soprattutto le prime due, hanno raggiunto con grande merito la promozione. Ma, soprattutto in questo momento in cui si leggono sui social, sui giornali, polemiche relative a partite giocate a porte chiuse per problemi di ordine pubblico, mi preme elogiare e vorrei sottolineare la qualità di due tifoserie. Quelle di Castanea e Basket School, che sono state per tre partite a contatto diretto, con numeri importanti di tifosi presenti nei palazzetti. I tifosi delle due squadre hanno rispettato quelli della tifoseria opposta sostenendo esclusivamente la propria squadra. Non c’è stato un solo insulto, non c’è stata alcuna minaccia.Abbiamo assistito ad uno spettacolo nello spettacolo. Non c’è stato soltanto uno spettacolo sportivo ma c’è stata una cornice di pubblico che in tutte le tre partite ha arricchito lo sport con un comportamento esemplare. Tra l’altro, il fattore campo è saltato in tutte e tre le partite e la squadra ospite ha potuto esultare senza alcun problema. Il Castanea in gara tre ha vinto in casa nostra, hanno festeggiato, sono stati applauditi, così come quando noi abbiamo vinto in casa loro siamo stati tranquillamente lasciati liberi di festeggiare. A questo punto ritengo che lo sport anche a Messina è possibile, anche tra due squadre della stessa città. Se non si riesce, significa che i problemi sono altri ed è inutile andare a nascondersi dietro un dito per cercare di bypassare i problemi tra le società”.