Il COVID è tornato più forte e insidioso di prima, ha bussato alla porta di tutti noi vuoi per via diretta che per conoscenze di amici o parenti positivi. Non ha risparmiato nessuno, tanto meno gli sportivi che vivono la situazione di isolamento con sensazioni forse diverse da qualsiasi altra persona, essendo uomini e donne che fanno del fisico e dell’attività la loro fonte primaria di vita e di benessere. Abbiamo raccolto la testimonianza diretta di un vero e proprio pilastro della pallacanestro messinese, Claudio Cavalieri, attualmente coach della Fortitudo Basket che ha scelto di inviare personalmente una lettera al nostro direttore editoriale riferendo la sua condizione da “Leone in gabbia“.
Così Claudio Cavalieri:
“Ciao Ciccio la situazione non è delle più facili sportivamente e umanamente parlando. Dopo alcuni contatti con casi Covid io e tutta la squadra siamo corsi a fare dei tamponi rapidi e questi hanno evidenziato subito tre positività per poi cascare tutti sotto il fuoco nemico uno dietro l’altro. Questo è successo “fortunatamente” in una situazione di stop per le vacanze natalizie ma ti lascio immaginare la tristezza di essere isolati in camera il giorno di Natale e seguenti. Chi di noi vive lontano da casa, ha passato le feste isolato nelle camere e nelle foresterie, per di più lontano dai suoi cari e senza la vicinanza fisica e affettiva della società con tutte le difficoltà del caso.
Credo realmente che la situazione sia sfuggita di mano a tutti, nonostante avessimo pensato che il vaccino ci renda immuni di fronte a un virus che, seppur invisibile, ha messo in ginocchio il mondo. Sicuramente il vaccino sta dando una grandissima mano per affrontare la malattia, e di questo ringrazio Dio e tutti i ricercatori che almeno ci hanno dato la possibilità di vivere questo incubo da asintomatici, il problema forse e purtroppo è nel sistema: il personale sanitario che fa un lavoro grandissimo e da due anni non ha tregua, è ormai al collasso generale, non ha risorse né umane, perché anche loro purtroppo contraggono il virus, né strumentali, per aiutare la popolazione e affrontare quanto meno questa ondata che ha messo in ginocchio il mondo ed il nostro territorio. Sono nervoso per questa situazione sicuramente ho anche espresso tramite i social i miei sentimenti di stizza e di rabbia che certo non sono contro né i medici che rispetto per tutto quello che fanno e che stanno subendo in questi anni bruttissimi, né per l’organizzazione che sicuramente dovrebbe migliorare e potrebbe migliorare se aiutata dalle nostre alte istituzioni, ma piuttosto per il senso di impotenza davanti a tutto ciò. Siamo tutti nervosi ma bisogna ringraziare Dio e la medicina che riesce a farci superare una malattia così dilagante e invasiva, ma siamo tutti preoccupati per i nostri affetti, per i nostri ragazzi, per i nostri progetti, per quello che abbiamo costruito e che si potrebbe sgretolare dopo questa ennesima maledetta ondata.
Abbiamo tutti voglia di tornare in campo, io al lavoro in mezzo ai miei bimbi, al mio collegio Sant’Ignazio in mezzo a quel mondo così meraviglioso che è la nostra scuola . Ma non vi nego che ho voglia di tornare su quel parquet e rivedere i miei ragazzi,.Credo che togliere i tamponi prima delle gare sia stata una leggerezza e che i tamponi debbano camminare di pari passo con il vaccino per una sicurezza di tutti quanti, credo fortemente che qualcuno debba migliorare la situazione Asp e so che ci sono persone preparate ed altamente qualificate ma devono essere messe nelle condizioni di lavorare allo stesso ritmo con cui ci si positivizza e non ancora con la velocità delle macchine a carbone.
Detto questo vorrei ringraziare tutti i medici, tutti i volontari, tutte le persone che in questa pandemia stanno mettendo a repentaglio la loro vita per aiutare quella del prossimo , questo virus ci ha messo in ginocchio ma solo con il nostro senso civico potremo uscirne fuori, perciò chi vuole e può si vaccini ( io l’ho fatto ), chi non può o non vuole cerchi di essere molto sensibile al rispetto degli altri perché solo così ne usciremo.
E liberatemi perché mi manca troppo il mio basket………..”