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BASKET – Coach Cavalieri: “La Fortitudo brilla delle persone che hanno abbracciato il progetto”

Il confermatissimo coach Cavalieri ha rilasciato un’interessante intervista toccando vari punti con la solita  carica agonistica.

Ciao Claudio sei il coach della serie B2 cosa ne pensi ?

Ad oggi credo che questa sia l’esperienza più positiva che potessimo pensare e scegliere di fare; in soli 6 anni dalla nascita della Fortitudo abbiamo avuto solo un’ evoluzione positiva . Questa è un estate particolare: abbiamo raggiunto traguardi e obiettivi importanti e non vogliamo fermarci qui.

Ho sentito che qualcuno si è lamentato perché siamo  stati ripescati ma credo realmente che dopo quello che abbiamo fatto lo scorso anno ci siamo meritati questo gradino in più  dopo essere arrivati terzi nel girone regolare dietro a due corazzate come Milazzo e Piazza Armerina con una squadra di ragazzini  anche se penso che questo non dovrebbe essere un’eccezione ma la regola visto che questi campionati dovrebbero essere fatti per i ragazzi. Il passo successivo era credo obbligatorio. Alla fine mi sembra che tante squadre siano state ripescate negli anni , magari non facendo neanche un percorso come il nostro. Un detto che sento spesso qua in Sicilia e che calza a pennello è: “lamentati se vuoi stare bene”. Ma a me e alla nostra società non piace lamentarsi, anzi, mi sarebbe piaciuto vincere lo scorso campionato sul campo ma dopo il grandissimo percorso abbiamo poco di cui lamentarci; è mancata un po’ di esperienza, sono subentrati fattori esterni che sicuramente non hanno aiutato ma diamo merito a chi ci ha battuto lealmente. Ora siamo pronti per questa nuova avventura che intraprenderemo con ancora più sfacciataggine visto le squadre che affronteremo  con un roster ancora più giovane, con ragazzi che hanno scelto la Fortitudo per mettersi in mostra senza timori reverenziali, ma soprattutto per passare un altro anno di miglioramento e crescita.

Che anno è stato e che anno sarà ?

Quello appena passato è stato un anno importantissimo fatto di partenze e di progettualità; la partenza di Simone Cavalieri e quella di Matteo Mollica sono partenze importanti ma programmate da tempo: i ragazzi hanno ora bisogno di trovare la loro strada, sono stati bravissimi a sfruttare la Fortitudo come trampolino di lancio ma ad oggi vedere due Messinesi che spiccano il volo mi rende orgoglioso di quello che abbiamo fatto e della progettualità che con la società ci siamo dati. Si vede che il nostro progetto è sano e pieno di  obiettivi che ci prefiggiamo quotidianamente  per i nostri atleti. Per lo più tutti i ragazzi che passano da casa nostra hanno la possibilità poi di investire su loro stessi e di far vedere quanto valgono altrove misurandosi con società e staff di altra caratura. Scegliere ragazzi sconosciuti e che si vogliono sacrificare  e farli diventare pezzi prelibati di mercato è quello che ci siamo prefissi alla nostra nascita e ci siamo riusciti: credo che molti attingano dai nostri roster. Non siamo professionisti ma ci alleniamo tanto per lo sviluppo e la crescita dei nostri atleti  e sarà un altro anno pieno di energia positiva . Lamentarsi non aiuta a stare meglio anzi peggiora il tuo stato mentale e la crescita perciò in casa Fortitudo è vietato lamentarsi, bisogna lavorare e sudare.

Tante promozioni arbitrali e lo scorso anno scelte che vi hanno messo in difficoltà cosa ne pensi?

Mi stuzzicate con domande sugli arbitri: spero realmente che si siano allenati come abbiamo fatto noi tutta l’estate per loro stessi e soprattutto per il movimento; credo che la fip regionale stia dando le giuste indicazioni mettendo al servizio professionisti del mestiere  di alto livello come Tolga Sahin, Manuel Attard, Corrado Triffiletti ecc. ecc. , e credo che sia arrivato il momento anche per loro di sfruttare questo periodo di alta specializzazione che li può solo far migliorare. Ho visto tante promozioni.Sono felicissimo per loro ma così anche la fip potrà avere tante scelte  per eventuali stop  educativi e tecnici come noi allenatori facciamo con i giocatori che hanno più difficoltà a crescere. Basta pensare che fare la guerra agli arbitri sia la cosa giusta; credo che loro abbiano diritto anche di sbagliare ma come ogni squadra che si rispetti c’è bisogno di qualcuno che li faccia crescere e migliorare, non bastano le promozioni per certificare la categoria in cui si milita, sennò sarebbe troppo facile. Anche noi troveremo tantissime difficoltà,  siamo piccoli ma incazzati e vogliamo crescere come è giusto che sia e nessuno in campo ci regalerà niente né perché facciamo la serie B2 né per la nostra carta di identità.

Claudio hai fatto il corso nazionale di primo anno , l’hai passato e ora sei allenatore a tutti gli effetti. Come ti senti?

Per me sono stati due anni bellissimi  di formazione grazie ad allenatori del calibro di Antonio Bocchino, Marco Gandini , Gigi Satolli , Roberto Rocca , Massimo Dima , Roberto Miriello , Valeria Giovati  e sicuramente come al mio solito scorderò qualcuno che mi ha formato e dato una possibilità di crescita. Nel periodo Covid non siamo riusciti a partire con i corsi ma ad oggi questi corsi sono importantissimi per una crescita da allenatore; mi sento come se avessi la patente ma ancora non fossi pronto, ma  lavorerò duro per esserlo. Ora che sembra che il meccanismo federale dopo Covid sia ripartito è fondamentale fare questi corsi ed aumentare le conoscenze, perché giocare ed essere stati giocatori non ti dà la formazione da allenatore, cose totalmente diverse e di difficile riuscita .

Claudio hai un’energia contagiosa e questa Fortitudo brilla di luce propria o della tua?

Questa Fortitudo brilla di tutte quelle persone che hanno umilmente abbracciato il progetto  e di tutte quelle persone che hanno voglia di investire in un progetto serio che parte dai ragazzi del nostro settore giovanile, parte da quelle persone che hanno un’anima e un cuore: Piero Mento , Pinuccia Oppedisano ,Umberto Giovani, Giuseppe Merrino, Salvo Denaro, Billy Smith, Agostino Cardia, Francesco Di Bella e dalla mia famiglia, da mia moglie Daniela  che mi sopporta ma mi supporta. E non smetterò mai di dire grazie al mio Collegio sant’Ignazio, al presidente Gianluca Busacca sempre operativo per la crescita di questa città e dello sport .  Parte da quegli istruttori che ci hanno dato una mano come Marinaro e Marisi e che ci danno una mano come  Davide Deodati, Chiara Mento, Carlo Naccari, i nostri ragazzi. Un grazie speciale a coach Francesco Paolo Anselmo che ha sposato il progetto che lo vedrà molto impegnato nel miglioramento tecnico individuale dei nostri atleti under e non solo, stando vicino a me e continuando a farmi crescere  e  facendomi aprire gli occhi su alcune cose, e delle new entry a livello giovanile .  La Fortitudo è energia in movimento, è una macchina che si è creata da sola, che cammina grazie a tantissime persone ma che non ha voglia di smettere di crescere.

Da cosa dovrebbe ripartire la Sicilia e Messina  in particolare per tornare a calcare quei parquet che tu hai già assaporato?

Molto facile: parlo spesso con la presidente Cristina Correnti come con gli altri esponenti fip perché la parlantina non mi manca, ma questo già si sa; io credo che tutto parta dal minibasket, dobbiamo secondo me smettere di pensare che il minibasket sia un bene secondario e una prima squadra un bene indispensabile, non è così . Il Minibasket deve avere la priorità, bisogna far crescere i bambini e da lì anche i mini arbitri, figure che mi sembra siano state tolte ma per me fondamentali anche quelle per uno sviluppo più omogeneo e di crescita continua del sistema .

Claudio come ti senti a Messina, le istituzioni vi sono vicine?

Non ho mai smesso di credere nell’uomo, nelle persone e nelle istituzioni; è un po’ come il discorso sugli arbitri: non si deve fare una guerra ma cercare una sana collaborazione. Le istituzioni non possono garantire delle strutture consone alla crescita esponenziale dello sport messinese, quindi  dobbiamo aiutarci per trovare delle soluzioni. Ho visto una luce di positività negli occhi del sindaco Federico Basile, che ha portato benessere in città con spettacoli e tanto movimento di crescita anche nel migliorare la  nostra città; vedo collaboratori e amministratori pronti ad aiutare e non a tagliare le gambe, ma purtroppo ci vorrà tempo per ritrovare gli albori sportivi di questa città ma sono convinto che la strada sia quella giusta.

Claudio hai ancora voglia di stupire ?

Non ho mai smesso, ma io non faccio ciò che faccio per stupire gli altri ma per stupire me stesso, per far sì che ogni giorno abbia la possibilità di dire del giorno precedente: “a Cavalla ma davvero hai fatto questo?”. A parte tutto non sono io che dovrò stupire ma saranno i ragazzi che se avranno voglia di arrivare dovranno avere la mia stessa energia e la mia stessa voglia di pallacanestro e amore per questo sport magnifico.