FORTITUDO MESSINA – VIS REGGIO CALABRIA 73-90 (20-23/37-55/56-66)
Fortitudo Messina Bellomo 12, Vicente 18, Camara, Saddi 7, Cavalieri, Leanza 11, Mollica, Giovani, Stevanovic 4, Tagliano 21, Llukacej n.e. Coach C. Cavalieri
Vis Reggio Calabria Cardone, Larizza, Romeo 8, Galimi 2, Svoboda 18, Morabito, Lobasso 9, Warwick 14, Yusuf 10, Latella 22, Luzza, Fazzari 7 Coah L. Ortenzi
Si vivono momenti di sincera commozione durante il minuto di silenzio soprattutto quando viene svelata una gigantografia della casacca 13. Quel 13 che la Fortitudo ufficialmente ritira.
Davanti ad una buona cornice di appassionati, che senza le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria avrebbero sicuramente riempito il PalaRussello in ogni ordine di posto, la Fortitudo deve arrendersi ad una più esperta Vis Reggio Calabria che conquista i primi due punti in trasferta.
L’avvio di gara è confortante. Dopo i primi due liberi di Svoboda e la tripla di capitan Bellomo, che sfonda il muro dei 900 punti in maglia Fortitudo, la squadra di casa allunga fino al 18-10 grazie al buon impatto sulla gara di Saddi, Stevanovic e Tagliano anche se nel finale una sorniona Vis, con Svoboda impeccabile dalla lunetta, recupera fino a chiudere sul 20-23.
Secondo quarto da dimenticare in casa Fortitudo. Latella fa cambiare marcia alla Vis, mentre coach Cavalieri e costretto a far rifiatare Saddi fermato da un problema ad un ginocchio proprio quando il lungo di casa stava disputando forse la miglior partita con la casacca nero verde. Il 17-32 di parziale degli ospiti avrebbe potuto far naufragare chiunque ma non la Fortitudo di questi tempi.
Nel terzo parziale i ragazzi di Cavalieri, che deve rinunciare a Camara per un doppio antisportivo, ricuciono lentamente lo strappo fino al -6 (55-61) grazie soprattutto al solito Vicente onnipresente e a Leanza nonostante il peso dei falli sin dalle primissime battute del match. Ma proprio quando poteva concretizzarsi la rimonta, coach Cavalieri vede fischiarsi contro il secondo tecnico ed è costretto a lasciare i suoi ragazzi che però non mollano e chiudono un parziale di 19-11 dimostrando di essere ancora in partita.
Senza la guida del coach e ancora con l’allontanamento dalla panchina del gm Giuseppe Merrino, per la Fortitudo si fa dura ed è proprio nel quarto parziale che vengono fuori la fisicità e l’esperienza della Vis che opera l’allungo decisivo fino al 73-90 finale. Partita dunque da archiviare in fretta per una Fortitudo che ha giocato a sprazzi subendo troppo in alcuni momenti della partita la maggiore continuità della Vis, ma pagando anche un prezzo eccessivo in termini di sanzioni da parte della coppia arbitrale il cui atteggiamento è apparso poco sereno.