Attenta e serena analisi di Coach Claudio Cavalieri al termine del vibrante incontro tra la sua Fortitudo Messina e l’Or Sa. Barcellona, valevole per gara 3 dei playoff per la promozione in serie B interregionale e vinta dai ragazzi del Longano dopo un supplementare 104-108.
“Onore a Barcellona, dice Cavalieri, che ha vinto una bella partita purtroppo condizionata da eventi estranei e da alcune scelte in campo che rivedrei. Ma onore a chi ha vinto. Bisogna saper vincere, il che alcune volte è molto difficile, soprattutto se lo si vuole fare passando sopra tutto e tutti; ma più importante è saper perdere perché dalle sconfitte si possono apprendere tantissime cose sul campo da gioco che ti possono far migliorare e far fare un salto in avanti se davvero vuoi fare il giocatore. Abbiamo perso una battaglia: credo che sia fantasmagorico quello che abbiamo visto in campo a livello di intensità ed atletismo per una serie C, almeno per noi, non professionistica, con ragazzi di 18 anni a tenere su la carretta. Purtroppo queste tre partite ci portano via tantissime energie fisiche e soprattutto mentali e adesso vincerà chi sara più bravo a recuperare quelle mentali. Oggi, afferma il coach, aspetteremo l’altra finale che si giocherà a Messina in condizioni mentali sicuramente diverse dalle nostre, e spero che per loro potrà essere una bella giornata di festa a differenza di quello che abbiamo dovuto subire noi e negare alle nostre famiglie, ma soprattutto ai nostri bambini un’esperienza unica. Aspettiamo di vedere contro chi dovremo giocare, e recupereremo sorriso ed energie mentali. Fare polemiche non servirebbe a niente e sinceramente non mi va neanche di parlare della FIP o dei grandi poteri o degli arbitri;! ognuno sa quello che fa, ho grosso rispetto per questa amministrazione, per la FIP, che a me personalmente ha dato tanto da giocatore, e credo che gli arbitri debbano crescere come tutto il movimento siciliano che ancora vedo troppo indietro a livello di società, giochini e sotterfugi che limitano lo spettacolo e il gusto delle vittorie. La partita è stata portata al limite della sopportazione, condanno qualunque gesto che non sia consono ad un campo da basket, lo condanno ad altissima voce perché faccio e facciamo troppi sacrifici per buttarli al “cesso”, passatemi il termine, per fare dei gesti non consoni a quello che siamo NOI e questa società in tutte le sue cariche. Partita avvincente, sicuramente mi ha fatto piacere vedere Cavalieri e Mollica giocare da grandi contro giocatori del calibro di Fernandez, Duval, Costantino e Todovic, che in quattro hanno una grandissima esperienza che ha fatto la differenza. Molto bravo Caroè che ha continuato a fare il suo gioco in un contesto di squadra dandoci filo da torciere. Mi è dispiaciuta perderla, rivincerla, riperderla e andare a un soffio dal rivincerla due volte nella stessa gara; qualcosa non ha funzionato e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Dare la colpa agli arbitri sarebbe troppo facile , abbiamo visto tutti la partita. Credo che ognuno di noi debba fare un passo indietro per fare un salto in avanti, solo così potremmo avere la visione globale ed andare avanti. Il quinto fallo di Bellomo e Magarinos ci hanno oscurato la vista: forse sono stati falli da rivedere ma fino a quel momento Roberto, Gabriel e Simone erano stati martelli per la difesa di Barcellona che non riusciva a contenerli, e recuperare una partita come abbiamo fatto noi non è da tutti ve lo posso assicurare. Questi ragazzi hanno qualcosa dentro che non vi so spiegare, una grande energia e, ribadisco, vedere giocare giocatori Messinesi alla pari di giocatori stranieri con più esperienza mi ha fatto capire sempre di più che siamo sulla strada giusta. Faccio i complimenti a Barcellona, a coach Pippo Biondo e al mio amico Costantino che ha ancora la forza di giocare ed è da apprezzare perché purtroppo fa capire che a noi ci allenavano bene per resistere e lo avrei fatto anche io se le mie ginocchia me lo avessero permesso, non avrei mai smesso. Bravo Peppone, sono orgoglioso di te e delle nostre annate da guerrieri. Ultimo messaggio che mando a tutti: sono veramente onorato dei milioni di messaggi che ho ricevuto da Nord a Sud e da persone davvero importanti che non avrei mai pensato mi seguissero così assiduamente per un campionato non professionistico, ma ricordo a tutti che abbiamo perso una battaglia e non smetteremo la guerra e poi soprattutto dovremmo anche essere più bravi a prenderci meno seriamente perché alla fine facciamo lo sport più bello del mondo e i problemi nella vita sono ben altri. Ieri, conclude Cavalieri, una farfalla si è posata sulla mia panchina durante la partita e va bene così: accettiamo, lavoriamo e combattiamo ma sempre con il sorriso che ci deve contraddistinguere”.