Fortitudo Messina sconfitta anche nella settima giornata del girone playout, con Adria Bari che viola il parquet della Cittadella sportiva dell’Annunziata per 70-96 e conquista la salvezza in Serie B interregionale. Fatta eccezione per il primo vantaggio di 5-0, la gara è sempre stata in mano ai pugliesi, esaltati dalle strepitose percentuali da tre (chiuderanno con 14/26 e il 54%), cui fa da contraltare la prestazione assolutamente negativa dei neroverdi soprattutto sul piano mentale. Buona la prova realizzativa di Tagliano, autore di 21 punti, e va in doppia cifra anche Kader, ma la sua gara è condizionata dalla prematura uscita per falli alla fine del terzo quarto.
Quintetto iniziale fortitudino con Tagliano, Molonia, Simone Cavalieri, Mollica e Nnabuife. Subito canestro di Mollica e tripla Tagliano per il 5-0 nel primo minuto di gioco. Pareggia Vorzillo con cinque punti consecutivi e sorpassa Callara con una nuova bomba. Si allarga il parziale, segna ancora Vorzillo e Cavalieri manda in campo Kader a 5’22”, con l’attacco della Fortitudo che si ferma e Adria che va sul 5-13 con la tripla di Rodriguez. Tornano a segnare i peloritani dopo quasi cinque minuti di astinenza con la bomba di Simone Cavalieri (8-13 a 4’14”) e con una clamorosa schiacciata di Kader che firma la giocata della partita. Rodriguez vive una serata eccezionale e firma altri cinque punti consecutivi, parzialmente limitati da un nuovo canestro da sotto di Kader. Ancora Callara per il 12-22 e quarto in archivio con il canestro di Ravelli e la bomba di Tagliano sulla sirena per il 15-24.
Primi punti del secondo parziale firmati dalla lunetta da Preite, con Adria Bari che allunga sul 15-27 con Ferraretti. Mini-parziale di 4-0 firmato da Kader e Nnabuife, ma Rodriguez firma due triple che ricacciano nuovamente indietro la Fortitudo. Segna Tagliano, poi Vorzillo becca un evitabile tecnico per proteste, convertito con il libero dallo stesso numero 81 di casa e neroverdi che provano ad accendersi con la bomba di Marinelli (25-33). Pugliesi infallibili dalla lunga distanza: segna Callara, poi Vorzillo non trema ai liberi e Tagliano firma un gioco da tre punti per il 28-38 a 5’18” (12 per lui fin qui). Triple di Lupo e Preite, canestro da sotto di Pugliese e allungo definitivo degli ospiti sul 28-46. Caporossi, Callara e ancora Preite dalla lunga distanza vanno a segno per chiudere il quarto sul 30-51.
Dopo l’approccio apparentemente convincente, la Fortitudo è uscita troppo presto dalla partita. Al rientro dall’intervallo lungo segna subito Marinelli, ma Adria Bari piazza l’ennesimo break con Callara, Rodriguez e Vorzillo toccando il +27 sul 32-59 grazie alle irreali percentuali dalla lunga distanza (oltre il 60% a questo punto del match con 11/18). Break interrotto da Tagliano e da due bombe di Mollica, ma Bari resta sul pezzo, mantenendo un vantaggio assolutamente rassicurante. A 1’53” dalla sirena arriva anche il quinto fallo di Kader, con il quarto che andrà in archivio sul 49-74 dopo i quattro punti di Giovani e l’ennesima gran tripla di Callara.
Sette punti per la Fortitudo in avvio di ultimo quarto, con una tripla di Giannullo e quattro punti di Tagliano per il 56-77. Torna a segnare da tre Lupo, poi segna anche Preite di tabella. Fortitudo con Catania sul parquet che sigla i primi punti i della sua serata; poi c’è spazio anche per Molonia, Caporossi e Di Mauro, tutti in campo contemporaneamente. Quattro punti consecutivi proprio di Caporossi e 3/3 ai liberi di Tagliano. Dentro anche Giovani nel finale (metterà una tripla) con il quintetto Under 20 della Fortitudo e match chiuso sul 70-96 dai canestri di Vorzillo e Lupo.
Fortitudo Messina-Tecnoeleva Adria Bari 70-96
(15-24, 30-51, 49-79, 70-96)
Fortitudo Messina: Marinelli 8, Di Mauro, S. Cavalieri 3, Caporossi 7, Nnabuife 2, Giannullo 3, Mollica 10, Giovani 7, Catania 2, Molonia, Kader 10, Tagliano 21. All. C. Cavalieri.
Tecnoeleva Adria Bari: M. Ravelli, Rodriguez 18, A. Ravelli 6, Lupo 11, Callara 24, Ferraretti 2, Pugliese 4, Preite 21, Vorzillo 10. All. Luisi.
Arbitri: Giorgio Raffaele Loccisano di Cosenza e Antonio Caputo di Lamezia Terme