Auteri, tecnico del Messina, dopo l’ennesima sconfitta, in casa col Picerno, “distribuisce” il suo pensiero: ” Non mi riesce semplice commentare, siamo tutti capri espiatori. E’ un momento brutto, oggi abbiamo toccato il fondo. Non è neanche stata una partita di calcio e quando non si riesce a giocare a calcio escono tutti i nostri limiti. Io scelgo la squadra e il gruppo di sostegno che credo possa fare bene, si può contestare tutto e tutti ma io scelgo questa strada. Non ci sono le condizioni ideali. In un campo simile non è facile parlare di calcio e quando non si può parlare di calcio…
Oggi non è stata una partita di calcio perchè esprimere calcio su quest campo non è normale. Abbiamo preso un gol con un tiro da 22 metri e pure Lewandowski è scivolato sul fango. Qualcuno ha un aspetto caratteriale poco reattivo, non siamo riusciti ad avanzare, loro buttavano la palla avanti come noi e poi abbiamo subito il gol sugli sviluppi di un calcio piazzato. So che ci sono tante partite da giocare, da qui ad avere un atteggiamento negativo…, noi simo questi, nessuno si aspettava di essere in questa situazione. Questo è un gruppo che è sano poi c’è chi è caratterialmente più pronto e chi meno. I tifosi hanno pure ragione. In discussione mi sento quotidianamente con me stesso, tutti i giorni quando alleno. C’è grande coesione, c’è qualcuno che nelle difficoltà si perde, ci sono molti giovani. Tre giorni fa abbiamo fatto una buona partita, oggi ne abbiamo fatta una di cui mi vergogno, poi, ripete Auteri, in questo campo. Le condizioni di lavoro non sono ottimali. Criticare la società? Ma di che parliamo? La società non ci fa mancare niente, chi ci vuole sostenere ci sostenga chi non vuole si stia a casa, poi se c’è qualcuno che pensa si possa fare di più… E’ normale che ci sia disfattismo, io non vado dietro a queste cose. I risultati non ci danno ragione ma … E’ un punto basso ma che facciamo? Abbandoniamo tutto?
Ho detto prima che non pensavo di trovarmi in queste condizioni. Chiedo scusa e me ne vergogno potrei trovare tante scusanti, loro riuscivano a guadagnare campo, noi non riuscivamo mai a farlo, questa la partita di oggi. Io sono abituato quando prendo un impegno di portarlo a compito. Questo gruppo non ha bisogno di niente, lavoriamo con un obiettivo comune. La proprietà fa quello che può fare, la potenzialità è di 500 persone, troppo facile parlare, non abbiamo bisogno di conforto.
Chi fa calcio, i presidenti, a tutti i livelli, i tifosi vanno rispettati, che ci mettono i soldi propri e si deve dire grazie, se sono vero tifoso. Io sono l’unico responsabile, cercheremo di migliorare attraverso il lavoro.