Tra i tanti sport minori, le “arti marziali” sono forse gli unici che vanno in simbiosi con la vita di tutti i giorni perchè oltre a lavorare sul fisico ricercano anche il miglioramento dell’aspetto caratteriale e mentale dell’Atleta. Ylenia Mendolia, istruttrice ed atleta del Judo Club Provinciale Messina, ne è uno degli esempi:
Ylenia Mendolia come si avvicina al Judo e perché?
La mia passione per il Judo inizia d’ancor prima che nascessi, in quanto essendo figlia di due judoka, ho iniziato a compiere i miei primi passi sul tatami.
Che benefici porta questo sport a chi lo pratica?
Il Judo essendo lo sport più completo, come dichiarato dal CIO e dall’UNESCO, porta molteplici benefici, in particolar modo se praticato fin dalla tenera età. Sviluppa nel bambino/ragazzo che lo pratica un benessere psicofisico in quanto aumenta la mobilità articolare e stimola la propriocezione; effettuando un allenamento di tipo aerobico aumenta la capacità di trasporto di ossigeno permettendo uno sviluppo del sistema cardiovascolare. A livello psichico aumenta la concentrazione e l’autostima. Inoltre s’impara a rialzarsi dalle cadute, in senso fisico e mentale, come dice anche un detto giapponese “NANA KOROBI, YA OKI” che significa “cadi sette volte, rialzati otto”, ovvero che le sconfitte non ti devono abbattere, ma rafforzare sempre di più il carattere per affrontare al meglio gli ostacoli che si presenteranno nel corso della vita.
Nel tuo caso come si arriva a cintura nera II DAN e quali passi per arrivarci?
I dan si possono conquistare sia per meriti agonistici, cioè vincendo un campionato italiano classificandosi nei primi tre posti, sia grazie allo svolgimento di esami specifici che consistono nell’esecuzione di tecniche perfette, dette Kata, ed anche allo studio del Judo e delle sue componenti.
Oggi si parla tanto di violenza sulle donne. E’ una disciplina che consiglieresti come difesa personale?
Certamente, perché aiuta a sviluppare dei movimenti automatizzati in grado di rispondere in modo rapido a qualsiasi tipo di attacco grazie allo sviluppo della prontezza e dei riflessi.
Parlando di gare esistono nella tua disciplina categorie di peso facili o difficili?
No. Possono esistere categorie più o meno numerose.
Sappiamo che si è stati chiusi causa Covid, come ti sei allenata in quel periodo e come è stato ripartire?
E’ stato un periodo difficile, ma grazie alla passione per lo sport e per il Judo in particolar modo, proprio da esso ho imparato a superare le difficoltà; ho cercato di mettere in pratica quello che sto studiando all’università e che da tutta la vita svolgo sul tatami, mantenendomi in forma tra le mura di casa. La ripartenza è stata una salita che ancora stiamo scalando, ma speriamo di arrivare presto in cima.
Sogni nel cassetto…
Sogni tanti…Uno di questi è quello di continuare a stare sul tatami ad insegnare il Judo per trasmettere ai miei atleti la stessa passione che i miei genitori hanno trasmesso a me per questo sport meraviglioso. Un altro che a breve si avvererà è la laurea in Scienze Motorie Sport e Salute.
Cosa rappresenta per te questa disciplina?
E’ parte integrante della mia vita, perché tutti questi anni trascorsi sul tatami con passione, dedizione e sacrificio hanno fatto di me la persona che sono oggi.