Da qui arrivano una serie di successi che portano la Migliorato a conquistare, a soli 17 anni, il terzo posto al Campionato Italiano di Categoria. Risultato che vale doppio, visto che, proprio in virtù di quel piazzamento, acquisisce la cintura nera.
Le nuove amicizie, i primi viaggi, anche per conoscere posti nuovo dell’Italia, arrivano così. “Rispetto, educazione e disciplina sono concetti – spiega l’ex atleta – che nel judo si imparano subito e, in merito a questa disciplina come forma di difesa personale afferma: ”E’ molto utile, per le donne la difesa è un arma importante e il judo aiuta molto, grazie a leve, strangolamenti, e tecniche di squilibrio che lo caratterizzano”.
“Nel Judo – sottolinea la Migliorato categoria 48 Kg – non esistono categorie facili o difficili. Sicuramente la categoria a cui apparteneva lei ha qualche iscritto in meno rispetto alle altre ma questo di certo non stabilisce il suo grado di difficolta. La difficoltà in una gara dipende dal tuo grado di concentrazione, se non ci sei con la testa non riuscirai mai a vincere. Se non dai anima e corpo sul tatami in quel momento allora la sconfitta è certa. Per questo credo non esista categoria più facile o più difficile. Vince chi in quel momento è più capace di mettere cuore, anima e testa”.
“Purtroppo – aggiunge – il judo non è uno sport molto conosciuto, o che ti porta del guadagno.. chi lo pratica è solo perché ne è follemente innamorato. Personalmente credo che sia uno degli sport più completi in assoluto per questo lo risceglierei altre mille volte e sicuramente sarà il primo sport che farò conoscere ai miei figli”
Trasferitasi al Nord per lavoro, alla Migliorato questa disciplina manca molto e afferma: “Mi mancano , gli allenamenti quelli duri, in cui per combattere dovevi stringere i denti per via dei muscoli che tremano”. Ringrazia tuttavia la sua famiglia per averla sempre sostenuta sia nella vita che nello sport e la sua istruttrice, Mimma Soraci, per aver sempre creduto in lei.