“Questa disciplina – spiega la Libro – non è uno sport violento o aggressivo, anzi! Proprio perché è una disciplina e un’arte marziale dà in un certo modo anche una educazione all’atleta che deve seguire certe regole e mantenersi a degli standard o anche a superarli. Insegna anche la storia poiché impariamo come e quando è stato fondato il karate e il perché si fanno certe tecniche rispetto ad altre. È un’arte marziale molto regale secondo me e anche molto variegata e completa sotto il punto di vista muscolare”.
“Ci sono diverse cinture – aggiunge – si comincia dalla bianca per i principianti poi gialla, arancione, verde, blu, marrone e poi la nera si ottiene facendo degli esami più importanti con una giuria della Federazione FIJLKAM del Coni. Un punto importante che voglio toccare è la Federazione, è importante federarsi con il Coni perché è riconosciuto a livello mondiale, ti permette anche di entrare nei gruppi sportivi ed è una garanzia nello sport.
A partire dalla cintura nera ci sono poi i gradi anche detti DAN che si ottengono anche per superamento di esami o meriti sportivi per i piazzamenti nelle gare nazionali. La carriera per insegnare comincia dal corso per aspirante allenatore di cui io ho fatto parte e ottenuto il titolo. Successivamente si faranno corsi per allenatore, istruttore e infine il grado più alto che è maestro. Sono dei corsi molto interessanti sia nello sport che nella vita”
I benefici per i praticanti sono molti. “I più piccoli imparano la disciplina e seguire le regole, i ragazzi imparano a sfogarsi in modo costruttivo e a difendersi, acquistano sicurezza in sé stessi e autostima, gli adulti che praticano karate liberano la mente ed insegnano ai piccoli cosa il karate ha lasciato loro sia spiritualmente che fisicamente. Naturalmente il beneficio maggiore ne trae il fisico che si rinforza, si irrobustisce.
Per la Libro questa disciplina rappresenta un passo della sua vita in cui mi sento forte e posso affrontare qualunque avversità a mente fredda, per non parlare poi del brivido dell’agonismo. Ogni gara era un’occasione per fare meglio.
In conclusione, parlando delle ambizioni future la Libro afferma: “Mi auguro che un domani sempre più donne si possano avvicinare a questa disciplina, io purtroppo ho preso una strada diversa per seguire un altro ambito di lavoro e mi alleno per conto personale ma sfortunatamente senza più gare.Vorrei tanto riprendere a gareggiare ma bisogna avere molto tempo da dedicare agli allenamenti e molto sudore!”.