“Il Judo – prosegue – è una disciplina di combattimento che sfrutta la fisica. Attraverso prese e spostamenti si cerca di proiettare o comunque di creare un disequilibrio dell’avversario o compagno di pratica. Ovviamente il Judo come altre discipline marziali ha la sua parte introspettiva , componente fondamentale per essere equilibrati e quindi stabili moralmente per esserlo fisicamente. Per citare il fondatore Jigoro Kano, bisogna essere eleganti e nel mondo bisogna portare la propria corretta etica morale. Ha come fine ultimo quello di migliorare progredire, tutti insieme mentre il Shinto Ryu è considerata la più antica scuola ancora esistente di arti marziali giapponesi ed è ritenuta patrimonio culturale del Giappone per decreto imperiale. Risalente al periodo medievale fu fondata nel 1400 circa da nel tempio shinto di Katori. Attraverso lo studio dei KATA quindi sequenze di movimenti codificati, studia l’utilizzo delle armi tradizionali spada(KEN), estrazione della spada(IAIJUTSU), bastone lungo(BO), alabarda(NAGINATA), spada corta(KODACHI), due spade(RYOTO) e lancia(YARI). La pratica trascende lo scopo originario finalizzato all’uso militare. Attraverso l’uso del corpo si riequilibra la postura e senza l’Interferenza mentale si armonizza corpo e spirito/mente. I principi rinchiusi in questa antica disciplina, Abbracciano il Judo ma anche molte altre discipline. come ogni disciplina marziale, all’interno, Racchiude lo studio del tempo, l’intenzione, la velocità rendendo consapevole il praticante di quel che accade ed esprime di se stesso, riversandolo nella vita di tutti i giorni”.
“La violenza – trattando la tematica della violenza sulle donna – è purtroppo parte nera e condivisa nella vita di tutti, esiste una violenza fisica come una verbale o psicologica, è tal proposito che implementare una disciplina marziale che accresca la cultura personale e miri al migliorare l’etica. Malgrado passi il messaggio della ricerca del campione , non trovo sia nell’agonismo tale etica. Altresì nello studio delle discipline tradizionali, intrise di concetti e meditazione, si forma un carattere forte che non deve essere violento per farsi luce ma spinge chi si apre a tal proposito, ad accrescere tale consapevolezza come un sasso in uno stagno, ridondante” .
E sugli obiettivi futuri conclude “Ho diverse persone che confidano negli insegnamenti che cerco di riflettere, dai bambini, futuro della società , ai naviganti delle svariate età con generazionali domande, quindi auspico un futuro perseverante in questa via”.