Arti Marziali | Juri Cosco: “Fanno esprimere all’atleta se stesso”
Juri Cosco si avvicina alle arti marziali all’età di quattro anni. “Fui – racconta – letteralmente spedito a praticare in due palestre differenti. I miei genitori lavoravano E mi misero in mano due maestri uno di Karate ed uno di Judo. Di certo non poteva immaginare cosa realmente fosse un Dojo ed un’arte marziale. Negli anni poi, ho faticato tanto e mi sono specializzato in Judo e JuJitsu stile Hontai Yoshin Ryu.Da agonista, dopo un incidente in moto, costretto ad una lunga riabilitazione Intrapresi la ricerca della tradizionalità delle discipline che stavo studiando. Nel mio percorso marziale ho incrociato anche il Katori Shinto Ryu, Una scuola di spada giapponese riconosciuta come patrimonio storico giapponese. Queste discipline hanno un valore molto oltre lo sport tra meditazioni e approcci mentali alla vita”.
“Il Judo – prosegue – è una disciplina di combattimento che sfrutta la fisica. Attraverso prese e spostamenti si cerca di proiettare o comunque di creare un disequilibrio dell’avversario o compagno di pratica. Ovviamente il Judo come altre discipline marziali ha la sua parte introspettiva , componente fondamentale per essere equilibrati e quindi stabili moralmente per esserlo fisicamente. Per citare il fondatore Jigoro Kano, bisogna essere eleganti e nel mondo bisogna portare la propria corretta etica morale. Ha come fine ultimo quello di migliorare progredire, tutti insieme mentre il Shinto Ryu è considerata la più antica scuola ancora esistente di arti marziali giapponesi ed è ritenuta patrimonio culturale del Giappone per decreto imperiale. Risalente al periodo medievale fu fondata nel 1400 circa da nel tempio shinto di Katori. Attraverso lo studio dei KATA quindi sequenze di movimenti codificati, studia l’utilizzo delle armi tradizionali spada(KEN), estrazione della spada(IAIJUTSU), bastone lungo(BO), alabarda(NAGINATA), spada corta(KODACHI), due spade(RYOTO) e lancia(YARI). La pratica trascende lo scopo originario finalizzato all’uso militare. Attraverso l’uso del corpo si riequilibra la postura e senza l’Interferenza mentale si armonizza corpo e spirito/mente. I principi rinchiusi in questa antica disciplina, Abbracciano il Judo ma anche molte altre discipline. come ogni disciplina marziale, all’interno, Racchiude lo studio del tempo, l’intenzione, la velocità rendendo consapevole il praticante di quel che accade ed esprime di se stesso, riversandolo nella vita di tutti i giorni”.
Quest’anno come sappiamo per il COVID è stata una stagione particolare e come lo stesso atleta afferma: “Ha dato modo di riscrivere le priorità e di mettere alla prova la passione verso le arti marziali. Ha sicuramente rallentato la pratica o meglio la condivisione della pratica insieme ed in relazione agli altri. Ha dato però l’opportunità di riaprirsi alle passioni individuali costruendo così un Sè più consapevole. Nelle Arti Marziali e maggiormente nella filosofia del Judo, “Sette volte Cadi, Otto ti Rialzi…” è così che la sto vivendo”.
“La violenza – trattando la tematica della violenza sulle donna – è purtroppo parte nera e condivisa nella vita di tutti, esiste una violenza fisica come una verbale o psicologica, è tal proposito che implementare una disciplina marziale che accresca la cultura personale e miri al migliorare l’etica. Malgrado passi il messaggio della ricerca del campione , non trovo sia nell’agonismo tale etica. Altresì nello studio delle discipline tradizionali, intrise di concetti e meditazione, si forma un carattere forte che non deve essere violento per farsi luce ma spinge chi si apre a tal proposito, ad accrescere tale consapevolezza come un sasso in uno stagno, ridondante” .
E sugli obiettivi futuri conclude “Ho diverse persone che confidano negli insegnamenti che cerco di riflettere, dai bambini, futuro della società , ai naviganti delle svariate età con generazionali domande, quindi auspico un futuro perseverante in questa via”.
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