Damiano Mazzei al Judo si è per caso. “Era il 2004 -racconta – quando dissi a mia madre di voler fare “palestra”, non sapendo davvero cosa significasse. Così mi ritrovai su un tatami continuando a non capire, per via della giovane età, cosa stessi facendo ma dopo sedici anni sono ancora qui!”
“Sostanzialmente – parlando dei benefici di coloro che lo praticano – una disciplina di lotta i cui benefici sono numerosi e riconosciuti da varie discipline. Dal punto di vista didattico e psicologico, potenzia disciplina, coraggio e autocontrollo e accresce la fiducia di sé. Insegna a mantenere calma e lucidità, favorendo l’analisi per una risoluzione strategica delle difficoltà. Insegna il rispetto delle regole e dell’altro e riduce i livelli di aggressività e ansia. Il sistema nervoso ne beneficia accrescendo coordinazione, equilibrio, bilateralità, percezione spaziotemporale, capacità di reazione e prontezza. Dal punto di vista dei benefici fisici poi, il Judo aumenta agilità, forza ed elasticità muscolare, può prevenire lievi dismorfismi, sviluppare una migliore espansività toracica e migliorare efficienza cardiaca e capacità di recupero.
Ci sono diversi modi per diventare cintura nera I Dan, “generalmente per meriti sportivi o per percorsi di studio. “Nel mio caso ho – racconta l’atleta – preferito l’approccio didattico, partecipando ad uno specifico corso e perfezionandomi avviandomi alla formazione come insegnante tecnico. Sarebbe auspicabile che questi percorsi vengano intrapresi,
come nel mio caso, sempre all’interno della F.J.L.K.A.M. (acronimo per Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), l’unica federazione Sportiva Nazionale riconosciuta dal C.O.N.I..”
Lo sport in genere, il Judo in particolare, insegna a non arrenderci. “Insieme alla mia squadra – prosegue Mazzei – non abbiamo mai sospeso gli allenamenti, nel rispetto delle normative, che pure si sono modificate costantemente, ci siamo via via adattati (ricordiamo che Judo significa proprio Via dell’Adattabilità). Allenamenti in presenza per chi è impegnato agonisticamente, a distanza quando utile, outdoor training e videolezioni, non ci siamo fatti mancare nulla. Altra cosa che le discipline di combattimento giapponese, in particolare il Judo, insegnano è la capacità di rialzarsi dopo essere caduti e questa è la mia attitudine mentale in questo periodo”.
“Come già detto il Judo – parlando di difesa personale femminile – insegna a mantenere calma e lucidità, favorendo l’analisi per una risoluzione strategica delle difficoltà. Questo indubbiamente favorisce le basi concettuali per un a difesa personale, anche femminile. Non si deve d’altra parte pensare che le capacità psicologiche e tecnico/tattiche possano essere sviluppate con poche lezioni, la “difesa personale” è argomento dibattuto ma quel che è certo che per ottenere una efficacia dal punto di vista dell’auto-difesa ci vogliono anni d’impegno congiunti a una adeguata preparazione atletica”.
Parlando del futuro “Senza dubbio il primo obiettivo è tornare ad allenarci tutti insieme in palestra e rivivere il tatami. Tornare ad aiutare i ragazzi più giovani a prepararsi per gli appuntamenti agonistici e seguirli in sede di gara (in qualità di insegnante tecnico). Ma vederli vincere o perdere non importa, perché come recita un antico proverbio giapponese “nanakorobi yaoki” ovvero “cadere sette volte, rialzarsi l’ottava”.