Arti Marziali | Alla scoperta del K1 con Krizia Sitajolo
Il K1 è uno stile evolutivo della kickboxing, oltre ad annoverarne le stesse tecniche, ammette l’uso delle ginocchiate senza l’ausilio del clinch comunemente inteso ( stile Thai) , ma solo con delle prese (parziali o totali) di brevissima durata, a seconda del bersaglio da colpire.Tale limitazione è stata suggerita dall’esigenza di non discriminare o favorire alcuno, oltre a quella di differenziare nettamente questo stile dalla boxe thailandese.
È questa la disciplina praticata da Krizia Sitajolo, atleta della Kepos Gym che racconta come si è avvicinata a questo sport, i benefici che questa porta a chi pratica e dei suoi obiettivi futuri.
“Mi sono approcciata a questo sport – espone l’atleta – perché sono tornata a Messina dopo un periodo di studio fuori e dovendo ricominciare e riorganizzare le mie abitudini cercavo uno sport che mi stimolasse, la palestra per chi viene dalla danza e noiosa e monotona. Mi sono ricordata che a Messina c era il maestro Crisafulli e l ho contattato per fare una lezione di prova”.
Parlando dei benefici che apporta a chi lo pratica, “il K1 insegna la disciplina, il rigore ,il rispetto ,permette di acquisire sicurezza in se stessi e perché no, per noi ragazze, anche la capacità di saper eventualmente non farsi cogliere impreparate sul settore difesa personale, se dovessimo trovarci in qualche situazione spiacevole”.
Il maestro Crisafulli – sottolinea la Sitajolo – è una delle poche persone che insegna questa arte avendola praticata conoscendola e tramandandola ai giovani come suo padre fece con lui. È uno sport che permette di scaricare la tensione a fine giornata qualunque sia lo stress lavorativo e non accumulato e nello stesso tempo , grazie al maestro, ognuno di noi si pone dei piccoli obiettivi che grazie alla dedizione si provano a raggiungere”.
In merito alla difesa personale femminile, “il K1 ti fa prendere sicurezza, importante soprattutto di questi tempi per provare a non farci cogliere alla sprovvista” Sugli obiettivi futuri – conclude – “sono semplicemente quelli di continuare a conoscere questa arte marziale in forma amatoriale e chissà , potrei anche decidere di provare l adrenalina di salire sul ring per completezza”.
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