L’equazione più spendi, più sei forte nel calcio, come in quasi tutti gli altri sport, non è esattamente un dogma, ineluttabile, imprescindibile, in altre parole “sicuro”. Certo, in linea di massima dovrebbe essere così, ma andatelo a dire alla buonanima di Salvatore Massimino quando costruì quel Messina dei miracoli o ad Emanuele Aliotta che prese giocatori da serie D e C per portarli in B o addirittura in A, ma anche se andassimo ai giorni nostri scopriremmo un Messina di Sciotto che tirava fuori dal cappello giocatori come Lia, Rosafio, Inzoudine, Migliorini, Bruno e Yeboah. Se volessimo andare ancor più lontano, le decine di milioni spese da squadre come l’Inter del dopo Mourinho hanno portato “Zero tituli”, per non parlare poi di squadre come Sassuolo, Atalanta, Cagliari che ieri ed oggi ancora divertono nella massima serie senza spendere cifre astronomiche. Quindi, è pur vero che Barcellona, Liverpool, Real Madrid o la stessa Juventus per stare ai vertici del calcio europeo spendono fior di soldoni, ma in categorie come la D, la C e pure la B, dove sono poche le società che possono permettersi grossi investimenti, spesso devi essere bravo ed anche fortunato trovando allenatore e calciatori giusti al momento giusto senza sperperare ed avere dietro una società ben organizzata.
Intanto, il mercato dicembrino incalza e, mentre Zeman, dopo un primo momento pessimista, si dichiara abbastanza soddisfatto dei risultati ed ancora non del tutto del livello del gioco, butta lì la battuta che spendere per arrivare quinti (che equivale, comunque, ad arrivare secondi) non è del tutto necessario, ma ormai il dado è tratto, a questa squadra mancano delle pedine mentre il rendimento di altre non è parametrato all’effettivo rendimento in campo. Dunque, prima mossa scrollarsi di dosso quei “contratti” onerosi non essenziali per un miglioramento della classifica e qui i nomi sono tanti ed, ormai, sulla bocca di tutti. Questa la prima azione e, nel contempo, la più difficile da portare a termine per il Ds “in pectore” Pasquale Leonardo. La seconda sarà quella di portare in biancoscudato gli elementi che abbiano le caratteristiche richieste dal tecnico e di facile coinvolgimento per un progetto immediato e futuro, calciatori che siano in prospettiva utili al miglioramento della rosa.
Da qui partono le richieste per qualche giovane Under esterno (oltre il neo arrivato Manfrè Cataldi) e quì c’è ancora il mistero su chi possa arrivare, un centrale difensivo, un nome che circola è quello di Raffaele Gambuzza, giocatore esperto e di gran fisico. A centrocampo l’arrivo di Giovanni Lavrendi è un primo tassello ma è già pronto Davide Corso, ventisettenne centrocampista che già da un pò di giorni s’allena a Messina, inoltre, se si riuscisse a piazzare qualche colpo in uscita, potrebbe arrivare qualche altro elemento esperto, escluso l’arrivo di Cocimano. In attacco, si suppone, possano esserci i maggiori cambiamenti ma, ripetiamo, solo se le uscite si concretizzassero, e qui i nomi sono tanti Tommaso Bonanno, Salvatore Manfrellotti, Nicola Talamo, Giovanbattista Catalano, Yeboah, ma è delle ultime ore la notizia di un forte attaccante, proveniente dalla serie C e disponibile a scendere di categoria, consigliato dall’ex tecnico Giacomo Modica. Smentito un asse tra Messina ed Acireale, se non per quanto riguarda giocatori che, in passato, Leonardo ha portato alla società acese.
Ovviamente, la società del presidente Sciotto dovrà lavorare per il Messina di oggi ma persino quello di domani, tesserare un parco giocatori che diventi un patrimonio su cui costruire un futuro professionistico.