Sono già passate oltre due settimane da quando il Messina, trascinato da Arcidiacono e da una buona dose di fortuna, ha avuto la meglio sul Licata al “Franco Scoglio”. È quella l’ultima “fotografia” ufficiale dei biancoscudati fermati, un po’ come buona parte del mondo pallonaro, dall’imperversare del coronavirus. A tal proposito, il tecnico dell’ACR Andrea Pensabene è stato intercettato da “La Gazzetta dello Sport” dichiarando che “sono giorni molto particolari. Anch’io, come milioni di italiani, sono in casa, mi dedico alle faccende domestiche e alla spesa. L’unica valvola di sfogo è un po’ di corsa. Mentre la squadra sta seguendo un piano di lavoro quotidiano a distanza. La sospensione è arrivata nel momento in cui avevo iniziato ad intravedere un cambio di marcia e nuovi stimoli, nonostante la frattura con la tifoseria. Io, da allenatore, avevo il compito di isolare il gruppo e devo dire che la vittoria sul Licata, in questo senso, era stata un toccasana“.
Nel frattempo la ripresa del campionato, in un primo momento preannunciata (con più di qualche riserva) per il 5 aprile, pare allontanarsi secondo il mister: “Quello che è successo in Serie A mi fa temere il peggio. Credo che per vedere un po’ di luce dovremo aspettare almeno due-tre mesi. Mi auguro con tutto il cuore di sbagliarmi. La Lega Nazionale Dilettanti ha agito con tempistiche perfette, sospendendo i Campionati al momento giusto. Adesso però, non sappiamo se riusciremo concludere a questo Torneo. Il calcio, in questo momento, è l’ultimo problema in una nazione in ginocchio. La vita umana vale il prezzo di ogni stravolgimento a cui ognuno di noi deve essere pronto. Non sappiamo cosa attenderci dal futuro“.
C’è spazio per un breve resoconto della stagione biancoscudata, l’ennesima dell’ultimo periodo a essere caratterizzata da un percorso al di sotto delle aspettative: “Per quanto riguarda il nostro rendimento, è evidente che la squadra sia stata costruita male per via dei troppi scossoni avvenuti strada facendo. Ci sono carenze in alcuni reparti e troppi doppioni in altri. Il nostro Presidente ha investito tanto, ma in alcuni casi è stato mal consigliato“. Chiusura sulla presenza di due squadre cittadine nello stesso campionato con un paragone che potrebbe fare discutere: “L’FC Messina sta facendo un ottimo lavoro, ma faccio fatica a pensare a un netto ribaltamento del consenso. Siamo un po’ come Hellas e Chievo Verona. In futuro si vedrà se esisteranno ancora due realtà, a dirlo sarà solo il tempo e la programmazione di chi dovesse essere intenzionato a fare calcio qui a Messina“.