Mister Raffaele Novelli, ai microfoni di Radio Night (radio ufficiale dell’Acr Messina) , ha spiegato che lo stop al campionato dovuto al Covid “ha penalizzato i peloritani, in crescita sotto l’aspetto del gioco e dell’intensità rispetto alle prime uscite stagionali. Adesso – ha continuato il mister – dobbiamo esser bravi a farci trovare pronti sia sotto l’aspetto mentale che fisico”.
Sul protocollo covid ha affermato “che il calcio senza tifosi non è un calcio spettacolo. Il patrimonio calcistico sono i tifosi ma è anche da capire che questa situazione difficile che si sta vivendo giustifica le decisioni fin qui prese. Era forse giusto un confronto diverso e, per evitare lo stop, si potevano adottare protocolli diversi simili alla Lega Pro”.
Su Manfrellotti si esprime spiegando che “era un giocatore già nelle idee della società. Anche se è arrivato dopo è interessante sia sotto l’aspetto fisico che tecnico. Gli allenamenti proseguiranno – continua il mister – perchè sono fondamentali per l’aspetto psicologico e fisico di cui ho parlato prima. Dobbiamo vivere questo momento continuando sul piano dell’intensità e della partecipazione collettiva, come se fossero settimane di gare. Oggi c’è la consapevolezza che il campionato è equilibrato dove la differenza la fa il lavoro e la consapevolezza del gioco. Peccato di aver raccolto meno di quanto seminato.
Riferendosi alla stracittadina “Non sono un tipo che analizza gli errori arbitrali. A mio avviso il calcio di rigore era inesistente e poi se ci si sofferma sulla battuta era da annullare. Se ci si sofferma su questi errori, impossibile poi correggere gli errori dei miei uomini. Non esistono partite facili o semplici, la vittoria o la sconfitta dipendono da come ti approcci tu e da come si approccia l’avversario. Importanti sono le reti e bisogna – dichiara Novelli – essere soddisfatti di aver concluso e non solo di aver fatto una buona azione. Bisogna aver pazienza nel crearle, soprattutto con palla al piede”.
“Son sicuro – conclude – che questo è un gruppo coeso che rema verso il raggiungimento dell’obbiettivo comune. Ricordiamo che questi ragazzi sono prima uomini che calciatori”.
L’intervista in video:
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