Marcel Marco Van Basten nasce ad Utrecht il 31 ottobre 1964,alle 3 del pomeriggio,sotto il segno dello scorpione. Pesa 6 chili ed è lungo 53 centimetri. Suo padre,joop, è un uomo molto alto e molto forte. E’ terzino del Dos Utrecht , uno dei primi calciatori professionisti d’Olanda. La mamma Lenie , ginnasta elegante e coordinata. Marco arriva dopo Carla , maggiore di 8 anni , e Stanley , di 6. La nonna Frysia Granny non riesce a pronunciare il nome Marcel e allora lo trasforma i Mark. Il padre , che ama i laghi d’italia , lo corregge in Marco. La famiglia di Van basten vive in una bella casa a Utrecht . Joop ha la passione per i viaggi, possiede un’ Alfa Romeo Giulietta e tutte le estati parte per le vacanze . Una delle mete preferite è Peschiera sul lago di garda. Marco fa il suo primo viaggio in Italia a 6 anni subito dop essere entrato nei pulcini dell’UVV, squadra del quartiere. A 8 anni la prima avventura . La famiglia arriva a Verona in un pomeriggio del luglio 1972 con l’intenzione di vedere l’opera la sera all’Arena. Parcheggiano l’auto e ammirano l’esterno dell’anfiteatro Marco si stacca dal gruppo , perde i contatti con i genitori e i fratelli e si mette a girare per la città. Si smarrisce ,si sforza di ricordare le strade percorse e , soprattutto , dov’è stata parcheggiata la macchina. Cammina 3 ore ,spesso di corsa ,e ritrova la Giulietta . Si siede sul marciapiede e aspetta. Dopo un pò si ferma l’auto della poizia e scendono i suoi familiari . Marco è molto preoccupato e teme una pesante strigliata. Invece papà e mamma lo accarezzano : bravo Marco sei stato un bambino molto prudente e saggio. Marco è sensibile e tranquillo. Cresce veloce , forse troppo . In casa parla molto di calcio , ma gli piacciono anche altri sport come il tennis ,il baseball e il cricket. Marco è curioso e si interessa a tutto. Ascolta la musica . In soggiorno c’è un pianoforte . La mamma suona bene e lui la segue e strimpella. Papà Joop storge il naso . Bene , ma prima viene la scuola , il calcio e po lo svago. Il calcio è l’obbiettivo principale. Joop capisce che il ragazzo anche se è troppo magro e troppo lungo ha enormi qualità e prospettive . Lo accompagna in tutte le partite . Marco passa all’Elinkwijk , club dilettanti , fa la trafila nelle giovanili , è seguito da molte società . La corte piu’ spietata glie la fa Leo Beenhakker allenatore del Feyenord . L’Utrecht è disposto ad ingaggiarlo e a” pagare bene ” . Joop non ha fretta ,aspetta qualcosa di piu’ importante . Ma soo gli anni della adolescenza , delle paure e delle angosce . Marco contina a crescere velocemente . Ha fortissimi dolori all’inguine . I suoi muscoli dice un dottore di Utrecht , sono difficili . Si allungano troppo e gli impediscono di fare sport attivo. Se non smette di giocare rischia di finire in una sedia a rotelle . Marco ha 15 anni , non smette, non si arrende , gioca senza strafare , studia nel collegio Niels Stensen . Poi passa all’ Ajax . 8 mesi di juniores ,tanti gol , convocazione nell’under 16 . Poi il debutto nella massima divisione olandese. E’ il 3 aprile 1982 e l’allenatore Aad deMos lo porta in panchina . Ajax – NEC . Marco ha 17 anni e mezzo , il suo idolo è JOHAN CRUIJFF. Primo tempo 2 a 0. Ripresa : Kieft , il centravanti titolare , chiede il cambio . Van Basten pensa di entrare , ma Mos fa entrare un alto ragazzo. Improvvisamente Cruijff , che ha 35 anni , si avvicina alla panchina e fa un cenno all’allenatore : io esco , metti Van basten. Il ragazzo Marco entra al posto del mito della sua infanzia. E’ emozionatissimo , ma segna quasi subito. Finisce 5 a 0. Cruijff negli spgliatoi lo abbraccia e gli dice : sei stato molto bravo e molto freddo. La grande svolta nel 1984 , Keft va al Pisa e Cruijff si trasferisce al Feyenoord . Van Basten diventa titolare e nonostante un’ epatite che lo tiene fermo oltre 3 mesi segna 28 gol in campionato. Cruijff gli dice : puoi arrivare dove vuoi . L’anno dopo Cruijff diventa allenatore dell’ajax . La vita di Marco è cambiata , la mamma è ricoverata in ospedale per una grave malattia , papà Joop adesso lavora per un ‘azienda di trasporti ad Utrecht , la sorella Carla si sposa con un italiano, il fratello Stan si sposa con una canadese e si trasferisce a toronto. Marco consegue brillantemente la maturità scientifica , conosce Liesbeth dolce e decisa . Un anno di fidanzamento , poi decidono di andare a convivere in un piccolo appartamento di Amsterdam. Liesbeth ha 21 anni e , dice Marco , è molto matura per l’età che ha. Ama l’indipendenza , non le basta essere la fidanzata della nuova stella del calcio olandese . Insiste nel lavorare part- time in una caffetteria. Il 1986 è un anno decisivo . Infortunio alla caviglia sinistra dopo uno scontro di gioco. Incidente banale che segnerà la sua vita. E’ ,dira’ Marco, l’inizio di tutti i problemi . Visite, controlli e l’intervento. Il medico che lo opera per la prima volta non è molto ottimista : quella caviglia è molto strana e potrebbe condizionare pesantemente la sua carriera. Nell’estate del 1986 è contattato dal Milan . Nella notte tra il 19 e il 20 novembre subito dopo la partita Olanda – pPolonia incontra il presidente Silvio Berlusconi ,dirigenti e avvocati rossoneri all’Amstel hotel di Amsterdam . Alla cena partecipano Liesbeth , Ruud e la prima moglie Yvonne Gullit. Gullit è già milanista e costa 11 miliardi di lire. Marco , con il contratto in scadenza , si ” sgancia ” a parametro Uefa per la cifra di 1 miliardo e 750 milioni. Firma per 3 anni , il Milan lo presenta nella sala dei trofei in via Turati giovedi 23 aprile 1987. La strada è bloccata. I tifosi cantano e fanno i cori. E’ subito trionfo. Un mago di Busto Arsizio, consulente astrologo di Liedholm , prevede : questo olandese a Milano toppera’. Marco si presenta con molti titoli , molti gol e una freschissima Coppa delle Coppe. Cruijff dall’Olanda dice : il Milan ha preso quello che diventerà il piu’ grande centravanti della storia del calcio mondiale. Poi spiega Johan : Marco vive per il bel calcio e si diverte e diverte la gente . A volte troppo, potrebbe essere piu’ concreto. Segna subito in campionato . Il Milan è allenato da Arrigo Sacchi , l’uomo nuovo del calcio italiano .Il primo gol a Pisa su rigore . Nella seconda il Milan perde in casa contro la Fiorentina di Baggio. In sala stampa Van basten critica la manovra d’attacco . Quindi il gioco , quindi Arrigo. Il tecnico se la prende ed è permaloso : ah è così? bene, adesso glie lo faccio vedere io al signorino. Terza partita , a Cesena . Sacchi manda Van basten in panchina e lo fa entrare nel secondo tempo al posto di Virdis . Altre 2 presenze e , a Marassi l’11 ottobre 1987 , Marco si ferma . Non sta bene , la caviglia è gonfia . Lui è triste e preoccupato . Dicono : non è adatto alla serie A, l’Oanda è una cosa , l’italia un ‘altra. Il presidente Berlusconi mugugna . L’aveva visionato in cassetta , Van Basten , grandi gol ,pallonetti , rovesciate , calcio danzante . Ma la realtà è diversa . Berlusconi quasi si pente : dovevamo prendere Rush , invece è della Juventus . La prima stagione milanista è un percorso molto amaro per Van Basten , è operato alla caviglia con intervento delicatissimo. c’è chi scrive che non torna piu’ , invece torna dopo 6 mesi contro l’empoli. Sostituisce Virdis e segna il gol della vittoria e partecipa al clamoroso sorpasso sul Napoli. Marco mette insieme soltando 11 partite , 4 dal primo minuto, le altre partendo dalla panchina . 3 gol e un pò di fiducia per il futuro. l’Olanda lo chiama per l’Europeo in Germania . E’ la terza scelta ,diventa subito la seconda , poi la prima . Poi 3 gol all’Inghilterra in un colpo solo ,poi il gol capolavoro in finale contro l’Urss . Marco segna uno dei gol piu’ belli della storia del calcio. E’ il 25 giugno 1988. Un pallone arriva da lontano ,alto , arcuato . Marco lo colpisce al volo, di collo pieno , dal limite destro dell’area ,dalle parti del calcio d’angolo . Il grande prtiere Dasaev è piazzato sul primo palo ,la palla s’incastra nell’altro “sette “. Il vecchio e severo c.t. Rinus Michels si mette le mani nella testa : ma cosa ha fatto cosa ha fatto. Quel giorno Marco vince l’europeo , prenota il suo primo pallone d’oro e il futuro nel Milan . Berlusconi non avrà piu’ rimpianti . La perla all’Unione Sovietica apre il cuore al popolo del calcio olandese e italiano , e inaugura una stupenda galleria di capolavori. Marco torna a divertirsi ,a fare gol meravigliosi . La sua classe è purissima . Adesso il confronto con Cruijff è bisettimanale . In coppa e in campionato . Come Cruijff , dicono gli analisti . forse lo supera , prevedono i tecnici. Ma le sue caviglie sono sempre troppo fragili . Marco gioca e incanta , va in clinica dagli specialisti ,esce, torna a distribuire lampi di calcio – bellezza . berlusconi dice : Marco è un ballerino , è come Nureyev . Una notte , a Barcellona , nel 1989, vince assieme a Gullit la sua prima Coppa dei Campioni. notte di grande festa . si fa tardi dentro la pancia del Camp Nou. tutti lo aspettano per le interviste , lui arriva lento e soave per ultimo . E’ ancora in vestaglia ,parla mentre si riveste . gli fanno la prima domanda , risponde con un ‘altra domanda : avete un pettine ? non ce l’ha nessuno . E lui con un sorriso ironico e un pò sarcastico : e voi siete venuti a una finale di coppa dei campioni senza portarvi un pettine ? qualcuno dice : stasera è di luna buona . Il carattere . ecco il carattere . scriveranno : questo è forse l’unico mistero di Van Basten . ha momenti in cui ti è amico , rilassato e disponibile . poi ne ha altri in cui vorrebbe prendere a calci il modo . intrattabile , altero e scontroso. Marco va a ondate . lui non spiega perchè è così. qualcuno lo sa e penetra in giorni molto tristi nel suo passato. un giorno d’inverno quando è ancora bambino un suo grande amico scivola nel ghiaccio dentro il fiume , Marco corre disperato in cerca d’aiuto , ma quando arrivano i soccorsi il bambino è già morto . quell’incubo pieno di dolore lo accompagna nella sua difficile infanzia . poi la malattia della mamma , l’ansia , l’isolamento, il pianoforte che non suona piu’. Marco a Milano si apre poco , non si confessa e questo spesso confiziona anche i rapporti di lavoro. Sacchi ,dopo le finali, le prodezze e i trionfi dice : è un talento puro, un giocatore immenso , ma anche un uomo da prendere con cautela. Sacchi lascia il milan dopo aver detto a Berlusconi o via Marco o via io. Berlusconi accompagna Arrigo al soglio azzurro . Sacchi in nazionale. Fabio Capello al Milan . Van Basten ritrova l’entusiasmo e le sue notti . la notte in cui segna 4 gol ( uno in rovesciata ) al Goteborg e vince sul campo uno dei suoi 3 palloni d’oro . altri scudetti, altre felicità . nascono Rebecca e Angela , poi arriverà Alessandro . Vince , incanta tutti e sussurra : ma qui a San Siro è facile , questa è la casa del calcio, quindi la mia casa . vuole diventare un giocatore universale , un futuro da regista. poi chissà magari anche allenatore. come il suo grande maestro Crujiff . . . Gioca e tutti gli battono le mani. ma la caviglia lo tormenta . entra ed esce dalle cliniche ,lo operano, convive per anni con il dolore . Si ferma a 29 anni. Saluta il nostro calcio in una note d’estate , a San Siro , prima di un Milan – Juve Trofeo Berlusconi. la gente canta e piange : ” Marco Van Basten ,c’è solo c’è solo Marco Van Basten. sulla tribuna uno striscione : Van Basten il calcio. I giornali titolano : dove troveremo un altro così ? . ( tratto da : il calcio di van basten ai raggi x , 2011 )